La Nuova Sardegna

Nuoro

Rifiuti, consigli comunali contro il Piano regionale

di Piero Marongiu

Macomer, chiamata a raccolta della consigliera regionale Daniela Forma Contestato il progetto del polo di termodistruzione da realizzare a Tossilo

23 dicembre 2016
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MACOMER. Sull’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, Daniela Forma, vice sindaco e consigliere regionale Pd, dopo aver depositato un’interrogazione indirizzata al presidente della giunta e all’assessore all’Ambiente, chiama a raccolta i sindaci e i consiglieri comunali del Marghine perché si mobilitino e dicano no a chi vorrebbe implementare l’impianto di smaltimento di Tossilo e farlo diventare polo di termodistruzione per il centro-nord Sardegna. «Il territorio del Marghine – spiega Daniela Forma in una nota inviata alla stampa – ha servito per più di 20 anni il sistema regionale, facendosi carico dell'incenerimento dei rifiuti provenienti dalle Province di Nuoro, dell'Ogliastra e di Oristano. In tutte le deliberazioni degli enti locali del Marghine e della provincia di Nuoro si è sempre esclusa la possibilità di acconsentire ad un allargamento del bacino di conferimento dei rifiuti fino alla dismissione dell'impianto. Questa nuova previsione contenuta nell’aggiornamento del piano regionale va a contrastare con le posizioni espresse dai Comuni del Marghine, oltre che dalla Provincia di Nuoro, nel corso degli ultimi anni: di quelli che singolarmente si sono espressi contro il progetto di revamping-Tossilo, ma anche di quelli che si sono invece dichiarati a favore e che hanno fatto valere la loro linea, a livello territoriale, mediante il pronunciamento dell’Unione dei Comuni del Marghine del gennaio 2012». In quella deliberazione, che aveva recepito i deliberati dei consigli comunali di Borore e Macomer, secondo Daniela Forma, ci sarebbero delle incongruenze con il nuovo scenario delineatosi con l’aggiornamento del piano della Regione. «In quella delibera, infatti, si sostiene che in Sardegna risultano sufficienti due impianti di smaltimento – prosegue –. Il primo con conferimento all’area metropolitana di Cagliari e alla Sardegna centro-meridionale; il secondo da realizzare nel corridoio territoriale Sassari-Olbia ed avente riferimento la Sardegna centro-settentrionale. Sono del tutto sbagliate soluzioni diverse e visibilmente irragionevoli. Noi collochiamo l’esistente impianto di incenerimento di Tossilo in questo preciso scenario regionale: nessuna disponibilità alla sua implementazione, nessuna disponibilità alla sua operatività nel medio e lungo periodo. Quanti anni sono necessari perché la Sardegna si doti di un nuovo impianto nel nord Sardegna a cui presumibilmente conferirà i rifiuti anche il nostro territorio? – conclude Forma –. Dieci anni solo se tale scelta venisse assunta tempestivamente. Fino ad allora, l’impianto di Tossilo deve continuare a funzionare per questa fase transitoria (fino al 2022), garantendo comunque un adeguato livello di sicurezza».

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