Raccolta rifiuti, è guerra tra Comune e ditta appaltatrice
Siniscola, la San Germano ricorre al Tar per il canone L’amministrazione protesta e si costituisce in giudizio
SINISCOLA. Si costituirà in giudizio davanti al Tribunale amministrativo Regionale il comune di Siniscola nella causa che lo vede contrapposto alla San Germano - Teknoservice, l’associazione temporanea di imprese che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti.
La ditta nell’agosto del 2015 aveva proposto un’ istanza di revisione dei prezzi e dei canoni d’appalto che non era però stata accolta dall’amministrazione. La San Germano aveva quindi depositato un ricorso chiedendo il riconoscimento della revisione dei prezzi relativa al periodo marzo 2013 aprile 2015. La giunta comunale, con una delibera del 16 dicembre scorso, ha deciso quindi di resistere in giudizio contro la revisione dei prezzi onde evitare che il rapporto con l’impresa possa subire una modifica dei costi per l’espletamento del servizio tale da alterare il contratto inizialmente esistente tra le parti.
A giudizio dell’amministrazione comunale la valutazione della modifica dei prezzi di contratto dovrà avvenire mediante l’ausilio di ordinari ed oggettivi parametri, che permettano una equa valutazione revisionale delle normali condizioni di svolgimento del servizio in oggetto. Un’analisi che secondo la giunta non è stata mai presentata dalla ditta affidataria. Per tutelare quindi le ragioni del comune di Siniscola si è deliberata la costituzione in giudizio a fronte della richiesta della parte ricorrente.
«Il Comune – dice l’assessore Antonello Bellu – chiede che la rivalutazione economica dell’appalto sottoscritto a suo tempo, e che scade nel 2021, sia assoggettato sì a rivalutazione ma non con l’indice economico richiesto dall’azienda che porta a cifre consistenti.La San Germano – aggiunge l’amministratore comunale – applica l’indice “Nic”, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività mentre il Comune chiede di utilizzare l’indice “Foi” riferito agli indici dei prezzi al consumo per famiglie, operai e impiegati. Ciò – conclude Bellu – comporterebbe un notevole risparmio alla comunità. Il fatto è che il Comune non può rescindere il contratto con la San Germano perchè dovrebbe pagare una penale di oltre un milione di euro».