La Nuova Sardegna

Nuoro

Sospesa dalla prefettura la segretaria indagata

Sospesa dalla prefettura la segretaria indagata

Dopo il divieto di dimora a Orgosolo congelato l’incarico di Gloria Fiore a Oliena La funzionaria comunale indagata assieme al sindaco Deledda per le firme false

04 gennaio 2017
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NUORO. A pochi giorni dalla misura cautelare disposta dal Gip Claudio Cozzella che ha stabilito il divieto di dimora a Orgosolo per il sindaco Dionigi Deledda e il segretario comunale Gloria Fiore, indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura della Repubblica sulle firme false durante la presentazione delle liste elettorali, arriva un altro provvedimento nei confronti del segretario comunale. Fiore infatti è stata sospesa, con un provvedimento del prefetto di Cagliari, dall’incarico ricoperto nel Comune di Oliena, con cui l’amministrazione di Orgosolo ha una convenzione che prevede un unico segretario per entrambi gli enti. La decisione si basa evidentemente sulla misura cautelare appena disposta dal Gip di Nuoro, qual è appunto l’obbligo di dimora in una delle due sedi lavorative della Fiore. Il provvedimento che ha interessato Orgosolo ha fatto scattare anche la sospensione nella sede di Oliena. Le norme che regolano l’attività dei segretari comunali sono infatti molto rigide e severe, visto che si tratta dei garanti della correttezza degli atti amministrativi e del rispetto delle leggi nel governo della cosa pubblica.

Il 28 dicembre scorso il Gip del tribunale di Nuoro Claudio Cozzella aveva confermato la misura cautelare del divieto di dimora a Orgosolo per il sindaco Dionigi Deledda e per la segretaria comunale Gloria Fiore, entrambi indagati dalla Procura per la presunta falsificazione delle firme in due liste elettorali in occasione delle amministrative del 5 giugno scorso. Comparso davanti al giudice, il primo cittadino di Orgosolo, assistito dagli avvocati Marco Basolu e Ivan Lai, si era avvalso della facoltà di non rispondere. «Appena entreremo in possesso degli atti – hanno detto i legali – faremo ricorso al tribunale del Riesame contro l'applicazione della misura cautelare». Identico il comportamento di Gloria Fiore, assistita dall’avvocata Pasqualina Ortu.

Gli avvocati di Deledda avevano così motivato la scelta di non rispondere alle domande del magistrato: «Non siamo riusciti a venire in possesso degli atti che hanno portato all’esecuzione del provvedimento da parte del giudice. Gli uffici del Gip in questi giorni di festa non erano operativi per poterceli fornire. Appena avremo le carte, se ci saranno le condizioni presenteremo ricorso al tribunale del Riesame per la revoca del divieto di dimora». Deledda, in una intervista alla Nuova, aveva proclamato la propria innocenza. «In coscienza non mi sento di aver fatto qualcosa di cui dovermi vergognare. Ho sempre lavorato per il bene del mio paese. Il giudice ha disposto un provvedimento di allontanamento immediato nei miei confronti, manco fossi Totò Riina».

Le ordinanze di misura cautelare, sollecitate dal sostituto procuratore Andrea Ghironi e disposte dal Gip Cozzella, erano stato notificate al sindaco Dionigi Deledda e alla segretaria comunale Gloria Fiore il 24 dicembre dagli agenti della Digos. Il provvedimento è stato emesso nell'ambito del procedimento penale che vede indagato il primo cittadino e la segretaria comunale per la falsificazione delle firme per la presentazione delle liste «Murales» e «Orgolesi», in occasione delle elezioni comunali del 5 giugno 2016.

Deledda, già sindaco nella precedente mandato elettorale, si era dimesso con l'intera giunta nel gennaio 2016 in seguito all'apertura di un'inchiesta a suo carico, insieme con altre 12 persone tra assessori e consiglieri comunali, per un appalto irregolare nei lavori del campo sportivo di Orgosolo. Dopo le dimissioni e il conseguente commissariamento del Comune, Deledda si era ricandidato, vincendo le elezioni di giugno. In corsa c’erano due liste, ma è opinione diffusa che una delle due fosse una lista civetta per garantire la vittoria della lista guidata da Deledda: con più di una formazione in corsa, infatti, non si poneva il problema del quorum, e Deledda avrebbe potuto vincere con pochi voti (ne prese circa settecento). Qualche settimana dopo era di nuovo finito nel registro degli indagati con l'accusa di falso ideologico, dopo che la Procura di Nuoro aveva aperto un’inchiesta sulla falsificazione delle firme, che avrebbe visto protagonisti, appunto, Dionigi Deledda e Gloria Fiore.

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