La Nuova Sardegna

Nuoro

lanusei

Droga dall’Albania: conclusa l’inchiesta

Droga dall’Albania: conclusa l’inchiesta

Dagli atti spuntano otto nuovi indagati che si aggiungono ai sette coinvolti in precedenza

20 gennaio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





LANUSEI. Traffico di droga dall’Albania alla Sardegna, attraverso la Puglia e con terminale Arbatax: con l’avviso di conclusione delle indagini della procura di Lanusei l’inchiesta aperta nel luglio del 2016 si avvia verso le fasi finali. Dagli atti emergono nuovi indagati oltre a sette finiti nel mirino degli inquirenti nella prima fase. A vario titolo, al gruppo vengono contestate diverse accuse: spaccio di sostanze stupefacenti, rapina in concorso, porto abusivo di armi, simulazione di reato e fovoreggiamento.

Al momento gli unici detenuti sono Raffaele Congiu, 38 anni, di Villagrande, e Marco Mura, 36, di Barisardo. A piede libero si trovano invece altre cinque persone: Francesco Piras, 25 anni, di Arzana, Celine Mulas, 36, Claudio Cocco, 30, di Villanova Strisaili, Mosé Cao, 53, di Lotzorai, Paolo Pischedda, 34, di Barisardo.

A conclusione delle indagini, nel registro degli indagati risultano iscritte altre persone: Andrea Loddo, 36 anni, di Lanusei, Sergio Tegas, 38, di Perdasdefogu, Giuseppe Piroddi, 60, di Lanusei, Paolo Mulas, 51, di Tertenia, Massimo Farris, 53 di Cagliari. Con loro anche Cristiano Murgia, 38 anni, Carlo Corona, 39, Stefano Meloni, 23, tutti di Barisardo.

Secondo gli investigatori, Arbatax era il punto terminale del traffico: la droga prodotta in Albania, infatti, raggiungeva la Puglia dove veniva presa in consegna dai corrieri in arrivo dall’isola, che provvedevano a caricarla a bordo di camion. La merce arrivava quindi via mare nel porto di Arbatax e veniva venduta non solo nel territorio dell’Ogliastra ma anche a Cagliari e a Sassari.

Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, Mura e Congiu sarebbero gli ideatori e gli organizzatori del traffico. Le indagini – che sono state condotte dai carabinieri delle compagnie di Lanusei, Jerzu e Nuoro, erano partite dopo che alcuni militari dei “Cacciatori di sardegna” avevano scoperto due individui – di Orgosolo e Villagrande – con ricetrasmittenti, schede sim intestai a extracomunitari, e consistenti somme di denaro. I successivi accertamenti dei carabinieri portarono a intercettare un carico di 50 chili di marijuana nel porto di Arbatax, scoperto a bordo di un autocarro alla guida del quale si trovava Sergio Tegas. Secondo l’accusa alcuni componenti della banda – dopo il sequestro del carico – decisero di procurarsi denaro organizzando una rapina nella gioielleria Deiana di Tortolì.

Una parte della merce proveniente da quel colpo venne in seguito recuperata a Barisardo nella casa di due degli attuali inquisiti.

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative