La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Consiglio di Stato non ferma i lavori dell’inceneritore

Il Consiglio di Stato non ferma i lavori dell’inceneritore

Macomer, l’istanza di sospensione non è stata discussa I Comitati: «Rispettare la sentenza del Tar Sardegna»

01 febbraio 2017
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MACOMER. Il Consiglio di Stato non ferma i revamping dell’inceneritore di Tossilo. Nell’udienza tenuta nei giorni scorsi la richiesta di sospendere i lavori non è stata discussa. L’udienza definitiva nella quale si deciderà sulla regolarità della procedura di approvazione del progetto del nuovo impianto è fissata per il 6 luglio. Resta la sospensiva della sentenza del Tar, decisa lo scorso anno dal Consiglio, che invece l’aveva annullata fermando i lavori. Se un bel giorno si vede dal mattino, non sembra che il Consiglio di Stato sia orientato ad azzerare tutto. In poche parole, il revamping va avanti e a luglio si deciderà il da farsi.

Il comitato “Non bruciamoci il futuro” e l’associazione “Zero waste Sardegna” intervengono con un comunicato per ribadire che «la sentenza del Tar Sardegna è stata molto chiara, tutte le scelte e gli atti che hanno avviato e autorizzato la realizzazione dell’inceneritore sono irregolari e illegittimi». Resistere però non è facile perché la giustizia ha costi molto alti e quella amministrativa affidata ai Tar e al Consiglio di Stato è la più cara. I comitati sottolineano che nonostante la sentenza del Tar, «quelle scelte irregolari e illegittime hanno costituito la base di riferimento per l’aggiornamento del Piano regionale rifiuti, recentemente approvato dalla Giunta regionale, che pertanto rimane falsato da analisi molto discutibili e condizionato da una visione univoca degli estensori, fortemente sbilanciata a favore dell’incenerimento».

Nel comunicato rilevano che il piano è stato «approvato frettolosamente evitando qualsiasi confronto con gli enti locali e i soggetti interessati». Per i comitati il nuovo piano sembra quasi che punti, non alla gestione dei rifiuti nei prossimi sei anni, ma a garantire che la realizzazione del nuovo inceneritore di Tossilo vada avanti sanando «atti amministrativi già giudicati illegittimi e irregolari dal Tar Sardegna».

Pongono quindi il problema che il Consiglio di Stato possa accogliere il ricorso contro la sentenza del Tar presentato dalla Regione, dal Consorzio industriale di Macomer e dalla Tossilo. A quel punto l’ultima strada da percorrere sarebbe quella di un ulteriore ricorso al Tar per l’annullamento del nuovo Piano dei rifiuti partendo dal fatto non è stato sottoposto a Vas (Valutazione ambientale strategica), che nonostante tutte le indicazioni comunitarie e pur prevedendo una raccolta differenziata dell’80% insiste comunque sull’incenerimento, e che la potenzialità complessiva di incenerimento prevista dal piano sarebbe sovradimensionata rispetto al residuo secco che sarà disponibile per cui l’impianto di Tossilo risulterebbe inutile. A questo si somma il fatto che non si sono state fatte le campagne di monitoraggio sullo stato di salute delle popolazioni del territorio.

C’è però un problema che rende difficile andare avanti con la giustizia amministrativa. «Per i cittadini che da sette anni portano avanti la battaglia opponendosi in tutti i modi democratici, anche con pesanti sacrifici economici, sarà sempre più difficile contrastare l’arroganza dei massimi decisori politici e affrontare gli esorbitanti costi della giustizia. Continueremo comunque la nostra battaglia su tutti i fronti con gli strumenti democratici ancora a noi accessibili, auspicando che anche altri possano farsi carico dei nostri obiettivi e proseguire la lotta sul fronte legale». (t.g.t.)

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