La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, il grido d’aiuto degli operai: «Fate presto»

di Giovanni Melis

I lavoratori di Ottana Polimeri e Ottana Energia chiedono risposte alla politica «Il Piano energetico fondamentale per un progetto di sviluppo della Sardegna»

17 febbraio 2017
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OTTANA. I lavoratori del territorio attendono risposte dalla politica sul futuro di Ottana Polimeri e Ottana Energia. Manifestano soddisfazione per «il sollecito che la politica regionale sta compiendo per la convocazione dell’azienda per avere risposte definitive» sul futuro dei due comparti produttivi. Per i lavoratori questo aspetto è positivo «considerato il silenzio che da lunghi mesi è calato sulla vertenza».

Ma i lavoratori vorrebbero qualcosa di più. E in una nota, firmata dagli operai della Barbagia Mandrolisai e di altre zone del nuorese o chiedono un ulteriore sforzo. «Come lavoratori del sito industriale di Ottana abbiamo sempre sostenuto con tutte le organizzazioni sindacali l’indispensabile sostegno da parte di Stato e Regione atto a favorire e a pianificare un progresso strutturale sia delle produzioni che della salvaguardia ambientale e della sicurezza». Secondo i lavoratori il Piano energetico approvato dalla Giunta regionale è «fondamentale per un progetto di sviluppo generale della Sardegna, ma contiene un grave limite per il fatto di non indicare nell’immediato i tempi per l’arrivo del metano nell'Isola ed in particolare al centro Sardegna». I ritardi sul metano infatti rischierebbero di essere fatali per un sistema produttivo da rilanciare.

«Riteniamo grave – si legge nel documento – che da parte del governo, l’area industriale di Ottana non sia stata inserita nei siti nazionali di bonifica. Urge porvi rimedio immediatamente, è un atto dovuto per il territorio e le comunità, ma non sarà certo questa azione la soluzione alla disoccupazione. La situazione della centrale termoelettrica di Ottana Energia con i dipendenti in scadenza degli ammortizzatori sociali è ancor più la drammatica situazione di Ottana Polimeri ci devono portare ad una seria e attenta riflessione». Di qui la richiesta a tutti gli attori di risposte chiare e semplici vincolate ad accordi scritti. «Siamo convinti – aggiungono – che sia di fondamentale importanza creare le condizioni di un riavvio immediato della centrale termica ferma da oltre un anno, dove sia gli investimenti dei privati e l’azione del pubblico creino condizioni tecnico/economiche che garantiscano a quel punto la concomitante messa in marcia degli impianti chimici di Ottana Polimeri o comunque l'immediato rientro dalla cassa integrazione di tutti i lavoratori del sito industriale». Di qui la richiesta a stato e regione di un piano che riguardi tutto il comparto, comprese le ditte a contratto con «un accordo vincolante che noi consideriamo l’unica via percorribile per salvare il lavoro, gli operai e le loro famiglie».

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