La Nuova Sardegna

Nuoro

Rapina in casa, patteggiano in tre

di Enrico Carta
Rapina in casa, patteggiano in tre

Bortigali, tre amici di Orotelli, Benetutti e Illorai responsabili dell’aggressione a un anziano sordomuto

17 febbraio 2017
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BORTIGALI. Una preda facile, ma succede che i cacciatori finiscano a loro volta nella rete di qualcun altro. E se quel qualcuno sono le forze dell’ordine le cose prendono una direzione ben precisa: la meta in questo caso è stata un triplice patteggiamento. Dopo essere scappati col bottino frutto della brutale rapina commessa ai danni di un pensionato sordomuto, tre allevatori videro bloccata la loro fuga dalla paletta dell’alt mostrata a un posto di blocco. Dentro il fuoristrada su cui viaggiavano Giampietro Mulas, 26 anni di Benetutti, Luca Schintu, 19 anni di Illorai, e Francesco Mario Cadoni, 26 anni di Orotelli, c’erano troppe cose che non potevano passare inosservate. La giustizia non è una questione matematica, ma la loro presenza sulla strada statale 129 fu subito collegata attraverso una serie di indizi alla rapina appena commessa ai danni di Angelo Dore.

Era il 5 aprile dell’anno scorso e ieri i tre amici, di fronte al giudice per le indagini preliminari Annie Cecile Pinello, a fronte dell’accordo tra il pubblico ministero Marco De Crescenzo e gli avvocati difensori Carlo Figus, Angelo Colli, Stefano Piras e Lorenzo Soro hanno patteggiato la loro pena stabilita in tre anni e otto mesi per Luca Schintu e Giampietro Mulas. Un anno in più sconterà invece Francesco Mario Cadoni che è anche l’unico in carcere, mentre i suoi due amici avevano ottenuto precedentemente gli arresti domiciliari.

La sera del 5 aprile i tre fecero irruzione nella casa del pensionato di 72 anni che viveva solo in via Fanti. Non usarono metodi cortesi, visto che presero Angelo Dore e lo legarono a una sedia, gli chiusero la bocca con del nastro e poi lo colpirono alla testa con il calcio della pistola. Iniziarono quindi a rovistare nella sua casa e trovarono quel che cercavano. Dopo aver lasciato la vittima immobilizzata nella stanza da letto chiusa a chiave, andarono via con circa mille e cento euro e una serie di attrezzi da campagna, evidentemente sempre utili per essere rivenduti oppure utilizzati.

Erano già arrivati nei pressi di Bolotana quando incapparono nel posto di blocco dove decisero però di non compiere gesti che avrebbero potuto compromettere ulteriormente una situazione già alquanto rischiosa. Quando il fuoristrada fu controllato saltarono fuori i soldi, il portafogli di Angelo Dore, gli arnesi da campagna, quattro motoseghe, un trapano, diverse forme di formaggio alcuni coltelli a serramanico e quella pistola con la matricola cancellata. Le manette divennero inevitabili al pari del collegamento con la rapina appena accaduta.

L’indagine a quel punto è stata tutta in discesa, tanto più che all’interno della casa furono raccolti altri elementi che confermarono la presenza dei tre amici all’interno e quindi la procura di Oristano ha potuto portare a compimento l’indagine in tempi molto rapidi e accusare i tre della rapina, del porto e della ricettazione dell’arma e del sequestro di persona attuato nel momento in cui i rapinatori si lasciarono dietro di sè l’anziano chiuso a chiave nella camera da letto.

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