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Nuoro

Rapina a Ghilarza, il mamoiadino: «Non ero lì»

Rapina a Ghilarza, il mamoiadino: «Non ero lì»

Il mamoiadino Michael Sortino (nella foto) non risponde all’interrogatorio, ma nemmeno resta in silenzio. Sceglie le dichiarazioni spontanee e dice che lui non era a Ghilarza il 23 dicembre del 2015....

28 febbraio 2017
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Il mamoiadino Michael Sortino (nella foto) non risponde all’interrogatorio, ma nemmeno resta in silenzio. Sceglie le dichiarazioni spontanee e dice che lui non era a Ghilarza il 23 dicembre del 2015. Non sa spiegare la presenza del suo profilo genetico inidividuato sul tratto di nastro isolante utilizzato per immobilizzare la vittima, ma ha una certezza: non è l’autore della rapina ai danni della gioielliera di Ghilarza Franca Lepori che fruttò un bottino di 700 euro. L’ha ripetuto al giudice per le indagini preliminari, Annie Cecile Pinello, che venerdì l’aveva mandato in carcere firmando il provvedimento di custodia cautelare. Michael Sortino deve però fare i conti con le indagini del pubblico ministero Armando Mammone che ha coordinato i carabinieri della Compagnia di Ghilarza e del Nucleo investigativo. Il ventenne prova a uscire dal carcere di Massama dov’è rinchiuso da venerdì. Una volta rilasciate le spontanee dichiarazioni, l’interrogatorio di garanzia del ventenne si è concluso con la richiesta di revoca della misura cautelare formulata dall’avvocato difensore Luigia Pirisi. Il giudice ha preso tempo e nei prossimi giorni scioglierà la riserva. Sarebbe un’eventualità che potrebbe annientare l’inchiesta, ma ovviamente resta da vedere se la richiesta verrà accolta. Gli inquirenti dormono infatti sonni tranquilli, convinti che il castello accusatorio sia ben solido. Per loro il dubbio è già stato cancellato dai tanti elementi raccolti che dicono che Michael Sortino era uno dei rapinatori che il 23 dicembre 2015 attese il rientro a casa della gioielliera per immobilizzarla, impossessarsi della borsa e dei 700 euro prima di prendere la via della fuga. (e.c.)

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