La Nuova Sardegna

Nuoro

Talana, proteste per il “blocco” dei suini

di Lamberto Cugudda
Talana, proteste per il “blocco” dei suini

TALANA. «Da inizio marzo ho avuto la mia azienda (come tante altre) bloccata totalmente causa di alcuni suini infetti trovati a 10 chilometri di distanza. E soltanto dallo scorso 13 aprile ho avuto...

21 maggio 2017
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TALANA. «Da inizio marzo ho avuto la mia azienda (come tante altre) bloccata totalmente causa di alcuni suini infetti trovati a 10 chilometri di distanza. E soltanto dallo scorso 13 aprile ho avuto il via libera alla macellazione, ma non alla movimentazione dei suini. La Regione ci sta mettendo con il sedere per terra». Stefano Arzu, 43 anni, ha la sua azienda – tramandata, 17 anni fa, dal padre, che l’ha guidata per 70 anni – nella zona di Monte Arbuleu, lungo la strada provinciale 56 per Lotzorai, a non molta distanza dalla zona di sant’Efisio. Quella di Arzu, è una delle circa 200 aziende che non possono ancora movimentare i suini, da inizio marzo, perché si trova nel raggio di 10 chilometri in linea d'aria dalla zona in cui venne stato trovato (a monte di Talana) Arzu è molto a valle, un maiale infetto dalla peste suina. «A tutt’oggi– spiega l’allevatore talanese – ho 270 suini , 400 capre e 55 mucche. I suini non li possono movimentare, nonostante li abbia tutti venduti, sulla carta, in tanti centri: Villagrande, Villanova Strisaili, Lotzorai, Urzulei, Baunei e altri). Ai problemi del blocco per la peste suina, si aggiunge il mancato pagamento dei premi comunitari (nonostante le promesse dell’assessore regionale all’Agricoltura), il latte che ci viene pagato a prezzi bassissimi, e la siccità. Ho già finito le scorte di foraggio di quest’anno e sto iniziando a toccare quelle del 2018. E cause le grandi nevicate di gennaio, con i problemi scaturiti, collegati. stanno morendo i vitelli». Stefano Arzu è un fiume in piena: «Tutti gli allevatori che conosco – fa rilevare – vogliono mettere in regola le loro aziende. Ma come fanno se non si possono vendere i maiali? Ci avevano promesso il pagamento dei premi per “benessere animale” e altri premi arretrati, ma non si è visto nulla. Chiediamo l’intervento immediato del presinete Pigliaru, degli assessorati regionali competenti. Dell’amministrazione comunale di Talana e anche della Coldiretti. Oltre che del consigliere regionale ogliastrino Sabatini. La situazione è sempre più tragica». L’allevatore talaneseh a due dipendenti da quattro mesi senza stipendio: «Nessuno ci aiuta. Vogliono forse che iniziamo a rubare? Non è nel mio Dna, ma non ho più un euro (e non posso pagare neanche le rate del trattore) per dare da mangiare agli animali».

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