Per il delitto di Fonni si segue la pista di una lite
Omicidio Nolis, gli inquirenti indagano su incomprensioni legate all'organizzazione della festa
FONNI. Potrebbe essere stato un banale litigio a scatenare la furia del killer che sabato mattina, nelle campagne di Santa Justa, a Fonni, ha ucciso con due fucilate alla testa Salvatore Nolis, operaio forestale di 48 anni, il priore della festa di San Giovanni che si sarebbe dovuta tenere proprio quel giorno.
È questa l’ipotesi sulla quale starebbero lavorando gli investigatori: una lite tra amici o legata all’organizzazione della festa patronale. Quest’anno l’onore di organizzare i festeggiamenti per San Giovanni, il patrono di Fonni, era toccato alla Leva del 1969 che aveva scelto come priore proprio Salvatore Nolis, la vittima.
Quella della «lite» è la pista privilegiata ma non è l’unica seguita dagli investigatori che stanno indagando per ricostruire sia la dinamica sia il movente dell’omicidio. «Le indagini vanno avanti a 360 gradi – fanno sapere – Stiamo vagliando tutte le ipotesi». Anche se quella che perde forza di ora in ora è la vendetta per vicende giudiziarie che hanno riguardato un lontano cugino della vittima.
Si tratta di Raffaele Nolis, condannato all’ergastolo per la faida di Siurgus e per l’omicidio di una casalinga di Urzulei Gina Cabiddu, assassinata nel 1999. «Tore Selis era incensurato, non aveva mai avuto problemi con la giustizia, né aveva amicizie o frequentazioni pericolose», precisano gli investigatori.
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