Camera di commercio,salvataggio in vista dopo l’ultimo pressing
Il senatore Cucca porta il caso sul tavolo di Boschi e Renzi La Legacoop: «Ora siamo nelle mani del Governo»
30 giugno 2017
2 MINUTI DI LETTURA
NUORO. La Camera di commercio di Nuoro a un passo dalla salvezza. Come nelle chiusure al cardiopalmo dei migliori campionati di calcio, meglio ancora: di pallacanestro, la partita decisiva sembra finalmente andare per il verso giusto. La battaglia per l’autonomia dell’ente barbaricino, infatti, è finita direttamente sul tavolo della sottosegretaria di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri Elena Boschi come pure sulla scrivania del segretario del Partito democratico Matteo Renzi. Coinvolti entrambi in prima persona nella questione di via Papandrea dal senatore nuorese, nonché segretario regionale del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, già firmatario di un emendamento, poi approvato, alla legge di riforma della pubblica amministrazione, la cosiddetta Legge Madia. L’emendamento Cucca aveva previsto deroghe per l’insularità e per le aree montana. Principi fondamentale che ora, nell’ambio del riordino delle Camere di commercio italiane, potrebbero scongiurare l’accorpamento della Cciaa di Nuoro con Sassari.
«Ora siamo nelle mani del Governo» dice Totoni Sanna, presidente della Legacoop Nuoro-Ogliastra, una delle componenti del consiglio camerale. La speranza è che il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda prenda di petto le proposte di accorpamento della Unioncamere e abbia un occhio lungimirante per il futuro di Nuoro e del Nuorese. Il Governo, infatti, dovrà tirare le somme ai primi di agosto. Certo è che il caso nuorese è ora nelle mani della direzione nazionale del Pd. «Il Governo non mancherà certo di capire l’importanza strategica che ha in questo territorio una struttura come la Camera di commercio – commenta Totoni Sanna –. Per Nuoro, il Nuorese e l’Ogliastra restano fondamentali la programmazione e i servizi». Il pressing politico, insomma, sta per portare i suoi frutti. Dopo i numerosi appelli lanciati sia al presidente della Regione Francesco Pigliaru sia al ministro Calenda, lo stesso consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione delle opposizioni (primo firmatario Luigi Crisponi dei Riformatori) sul paventato accorpamento delle Camere di Commercio.
«Ora siamo nelle mani del Governo» dice Totoni Sanna, presidente della Legacoop Nuoro-Ogliastra, una delle componenti del consiglio camerale. La speranza è che il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda prenda di petto le proposte di accorpamento della Unioncamere e abbia un occhio lungimirante per il futuro di Nuoro e del Nuorese. Il Governo, infatti, dovrà tirare le somme ai primi di agosto. Certo è che il caso nuorese è ora nelle mani della direzione nazionale del Pd. «Il Governo non mancherà certo di capire l’importanza strategica che ha in questo territorio una struttura come la Camera di commercio – commenta Totoni Sanna –. Per Nuoro, il Nuorese e l’Ogliastra restano fondamentali la programmazione e i servizi». Il pressing politico, insomma, sta per portare i suoi frutti. Dopo i numerosi appelli lanciati sia al presidente della Regione Francesco Pigliaru sia al ministro Calenda, lo stesso consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione delle opposizioni (primo firmatario Luigi Crisponi dei Riformatori) sul paventato accorpamento delle Camere di Commercio.