cantine a confronto
La guida Slow wine fa tappa a Dorgali
di Nino Muggianu
DORGALI. Slow wine, la più venduta guida dei vini italiani ha fatto tappa a Dorgali per le degustazioni regionali sarde. Ad accogliere la delegazione di esperti del vino è stato il sempre solerte,...
11 luglio 2017
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DORGALI. Slow wine, la più venduta guida dei vini italiani ha fatto tappa a Dorgali per le degustazioni regionali sarde. Ad accogliere la delegazione di esperti del vino è stato il sempre solerte, quando c’è bisogno di far promozione ai prodotti tipici, Pietro Mula, dell’hotel ristorante Ispinigoli. Il gruppo di degustatori e giornalisti era capitanato dal curatore nazionale Giancarlo Gariglio di Slow Food editore e tra le sue file contava due brave assaggiatrici sarde, Claudia Pinna e Lorena Lancia, oltre a una compagine toscana con Claudia Marinelli e Stefano Ferrari.
«La nostra guida ha successo perché ogni anno visitiamo tutte le cantine sarde e italiane – così esordisce Giancarlo Gariglio raccontando Slow wine, –, la conoscenza diretta di tutti i vignaioli è essenziale per capire e raccontare un sistema produttivo così importante come quello vitivinicolo. La Sardegna si è presentata molto bene, con vini pimpanti e ricchi di carattere a partire dal Vermentino di Gallura uno dei bianchi di maggiore valore a livello nazionale. Molto bene i due principali rossi, Cannonau e Carignano, mentre alcuni altri vini a bacca nera patiscono un uso non ancora del Tutto sapiente dell’affinamento in legno».
Le aziende in guida saranno oltre 40, ponendo la Sardegna tra le prime 10 regioni a livello italiano. Un ottimo riconoscimento per una terra che vede sempre più protagonisti impegnati nella rivalutazione di tradizioni storiche e vitigni autoctoni di raro valore come testimoniato dalle parole di tutti i degustatori arrivati appositamente a Dorgali per assaggiare oltre 200 vini in tre giorni (dal 3 di luglio al 5 dello stesso mese).
«La nostra guida ha successo perché ogni anno visitiamo tutte le cantine sarde e italiane – così esordisce Giancarlo Gariglio raccontando Slow wine, –, la conoscenza diretta di tutti i vignaioli è essenziale per capire e raccontare un sistema produttivo così importante come quello vitivinicolo. La Sardegna si è presentata molto bene, con vini pimpanti e ricchi di carattere a partire dal Vermentino di Gallura uno dei bianchi di maggiore valore a livello nazionale. Molto bene i due principali rossi, Cannonau e Carignano, mentre alcuni altri vini a bacca nera patiscono un uso non ancora del Tutto sapiente dell’affinamento in legno».
Le aziende in guida saranno oltre 40, ponendo la Sardegna tra le prime 10 regioni a livello italiano. Un ottimo riconoscimento per una terra che vede sempre più protagonisti impegnati nella rivalutazione di tradizioni storiche e vitigni autoctoni di raro valore come testimoniato dalle parole di tutti i degustatori arrivati appositamente a Dorgali per assaggiare oltre 200 vini in tre giorni (dal 3 di luglio al 5 dello stesso mese).