La Nuova Sardegna

Nuoro

Le foreste come opportunità economica

di Paolo Merlini
Le foreste come opportunità economica

Il 20 e 21 novembre l’inaugurazione dell’Anno forestale della Sardegna, che ha il più ricco patrimonio boschivo d’Italia

14 novembre 2017
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NUORO. La Sardegna è la Regione con il patrimonio boschivo più imponente d’Italia in termini di estensione: quasi un milione 250mila ettari, pari al 54% per cento dell’intero territorio. Eppure, questo immenso polmone verde difficilmente produce reddito che non sia legato strettamente alla sua conservazione, attraverso il personale chiamato a tutelarlo (di Forestas, in primo luogo). Resta fuori invece, o comunque riveste una posizione marginale, il mondo delle imprese, in particolare quelle sostenibili secondo un fenomeno in via di continua diffusione: dalle filiere del legno e del sughero alla bioedilizia, dall’impiego nell’industria e nell’artigianato alla produzione di energia.

Utilizzo sostenibile. Al connubio possibile tra questi temi è dedicata l’inaugurazione dell’anno forestale della Sardegna, alla sua prima edizione, che si svolgerà a Nuoro il 20 e 21 novembre prossimi nella sede dell’agenzia Forestas, in via Deffenu. Un evento che si svolge anche nella sede centrale dell’università nuorese (nell’edificio attiguo all’agenzia regionale, con ingresso in via Salaris) che ha proprio nel corso di laurea in Scienze forestali uno dei punti di forza. Agli studenti, ai ricercatori e alle imprese sono dedicate le iniziative (dai focus alle esposizioni) che prendono il via lunedì 20 alle 10 alla Camera di commercio, partner dell’iniziativa insieme con Unioncamere (“Il legno delle foreste sarde, da patrimonio a risorsa”), per proseguire al pomeriggio nell’aula magna dell’università con il workshop “Il ruolo delle imprese nella filiera legno della Sardegna”). In contemporanea saranno aperte le esposizioni delle imprese impegnate nell’utilizzo cosiddetto sostenibile del patrimonio boschivo, mentre sino a venerdì 24 le scuole cittadine potranno partecipare a percorsi didattici.

Pluralità di soggetti. A presentare l’iniziativa, ieri mattina nella sede di Forestas, rappresentanti dei principali enti coinvolti nella manifestazione: appunto Forestas, poi il consorzio UniNuoro e l’Università di Sassari, il Corpo forestale e Unioncamere. Proprio sulla sinergia, del tutto inedita, tra istituzioni così diverse tra loro, ha puntato l’attenzione Fabrizio Mureddu, commissario straordinario del consorzio universitario nuorese. «Tutela e valorizzazione, ricerca e impresa sono mondi coniugabili – dice – l’innovazione giocherà un ruolo fondamentale nell’utilizzo di un patrimonio così ricco come quello boschivo». Concetti ribaditi da Giuseppe Pulina, da un anno amministratore unico di Forestas, proveniente anche lui dall’università. «Queste risorse – dice – possono diventare reddito, e costituire una concreta strategia antispopolamento».

Gavino Diana, comandante regionale del Corpo forestale, sottolinea come il settore sia stato a lungo, e a torto, considerato marginale, «limitato alla funzione protettiva». Inevitabile però l’accenno a «un patrimonio aggredito in maniera significativa», e dunque a quanto il fattore della tutela resti un nodo fondamentale. Ma presto Nuoro, oltre che dei corsi di laurea in Scienze forestali già presenti, sarà la sede della Scuola forestale. Un’occasione, secondo Agostino Cicalò, presidente di Unioncamere, per aprire la collaborazione con il mondo delle imprese, dove si stanno affacciando aziende ad alto contenuto tecnologico. Sull’importanza dell’innovazione insistono anche Gianni Battacone, del dipartimento di Agraria dell’università di Sassari (dalla quale dipende il corso nuorese), e Gavino Palmas, direttore del servizio territoriale di Forestas.

Gli sbocchi lavorativi. Ma a proposito di innovazione e conoscenza, qual è il rapporto tra l’università legata al patrimonio boschivo e il mondo del lavoro? In soldoni, quanti tra i giovani che si sono laureati a Nuoro in scienze forestali e ambientali (i primi risalgono ad almeno quindici anni fa) hanno trovato lavoro a Forestas o nel Corpo Forestale? Non molti per la verità, o quantomeno non in modo adeguato alla loro formazione, visto che nel primo caso il turn over dei dirigenti è sostanzialmente bloccato (su oltre cinquemila dipendenti i laureati sono poco più di 80), anche se a breve ci sarà un concorso per 10 posti. E al Corpo Forestale? Certo è singolare che la maggiore parte dei laureati che sono stati assunti siano inquadrati come semplici agenti, figura per la quale basta la terza media come titolo di studio.

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