La Nuova Sardegna

Nuoro

Crollo in via Don Bosco «Ripristinate la sicurezza»

Crollo in via Don Bosco «Ripristinate la sicurezza»

Ordinanza contro l’impresa Carboni per il consolidamento dell’area franata Per i tecnici comunali esiste una situazione di pericolo per l’incolumità pubblica 

27 marzo 2018
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. I lavori di sbancamento in via Don Bosco, in un’area dove si sta realizzando un nuovo edificio destinato alla media distribuzione commerciale, sono stati eseguiti non correttamente e in modo tale da creare una situazione di pericolo. Il risultato è la frana che nei giorni scorsi ha provocato il crollo del terreno e reso precaria la sicurezza in una strada che ogni giorno viene percorsa da centinaia di automobilisti. Un crollo che non avuto conseguenze sulle persone ma tale da portare il sindaco Soddu a emanare con urgenza un’ordinanza in cui si chiede alla società intestataria della concessione edilizia, la Immobiliare Nuova snc di Mauro Carboni e C, «il ripristino delle necessarie condizioni di sicurezza e quant’altro il caso richiede per tutelare la pubblica incolumità», come è scritto nell’ordinanza n. 59 del 23 marzo che dà dieci giorni di tempo all’impresa per provvedere alla messa in sicurezza.

Dopo la segnalazione del 22 marzo scorso i tecnici del servizio urbanistica comunale si sono recati in via Don Bosco, che era già stata transennata nel luogo del cedimento dopo l’intervento dei vigili del fuoco, per accertare la «reale situazione di pericolo segnalata, connessa con i lavori di sbancamento e la realizzazione delle opere di fondazione». Dalla relazione è risultata «l’effettiva situazione di pericolo causata dai lavori in corso». Nell’ordinanza si dice infatti che lo sbancamento è stato eseguito «in modo eccessivamente verticale e a ridosso del confine con la via Don Bosco per una profondità di metri 7», tale da causare «lo scivolamento del terrapieno con lo svuotamento del sostegno del marciapiede». Situazione che ha provocato anche il danneggiamento della condotta fognaria, dei cavi della rete elettrica dell’illuminazione pubblica compreso il cedimento di un paio di pali di illuminazione». Nell’ordinanza si fa presente la necessità di intervenire rapidamente «allo scopo di evitare l’ulteriore aggravamento della situazione» nella via del quartiere Funtana Buddia, toponimo che deriva dal corso d’acqua che caratterizzava la zona e che avrebbe dovuto consigliare maggiore prudenza nella costruzione di questo e altri edifici. (p.me.)

Primo piano
L’inchiesta

Morte di Pietro Mastino, positivo all’alcoltest l’investitore

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative