La Nuova Sardegna

Nuoro

Da Cagliari a Mamoiada per derubare un vedovo

di Valeria Gianoglio
Da Cagliari a Mamoiada per derubare un vedovo

I ladri sono stati arrestati dalla polizia mentre erano in fuga sulla statale 131 Uno dei due si è tagliato un dito durante il colpo. Entrambi sono ai domiciliari 

17 maggio 2018
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NUORO. Secondo i loro piani, avrebbe dovuto essere un colpo pulito, veloce e senza sbavature. Partenza di buon’ora da Cagliari con i ferri del mestiere – quelli che servono per aprire le serrature ma anche per spacciarsi, all’occorrenza, da operai generici – tappa veloce in aeroporto a Elmas per noleggiare una Fiat Panda, e poi dritti verso Mamoiada, dove, evidentemente, sapevano di trovare pane per i loro denti: un anziano che viveva solo e con un po’ di contanti in casa. Avrebbe dovuto essere il piano perfetto, dunque, e invece, per i due cagliaritani in trasferta in Barbagia, Francesco Serra e Davide Sau, rispettivamente di 33 e 32 anni, è andato tutto storto: a neanche un’ora dal colpo messo a segno nella casa di un 92enne vedovo di Mamoiada, sono stati entrambi arrestati a tempo record dagli agenti del commissariato di Orgosolo e Ottana, hanno visto svanire in un attimo i 5.500 euro sottratti nella casa del pensionato, uno dei due (Sau) si è tagliato il dito della mano destra, entrambi si sono presentati davanti al giudice che ha convalidato il loro arresto. E poi sono tornati nelle loro case di Cagliari, agli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicati a giugno per direttissima.

Per loro un tracollo su tutta la linea, insomma. Eppure la giornata per entrambi non era neanche cominciata male. Dopo il noleggio del Pandino e l’arrivo a Mamoiada, i due erano riusciti a entrare nella casa di un pensionato di 92 anni che forse qualcuno del paese aveva segnalato loro. I due cagliaritani in trasferta – ma Sau è originario di Tonara nonché fratello del giocatore di calcio del Cagliari, Marco Sau – avevano forzato il portoncino d’ingresso della casa, dopo aver atteso che l’anziano uscisse per alcune commissioni, e poi erano riusciti a portar via 5.500 euro in banconote da 50 custoditi in un cassetto. Infine, erano usciti dall’ingresso principale, fingendosi forse operai o idraulici, visto che non hanno nascosto un po’ di attrezzi del mestiere. Ma una passante non l’ha bevuta e ha avvisato le forze dell’ordine. Il destino, e soprattutto la decisione del questore Massimo Colucci di intensificare il sistema di controllo del territorio, ha voluto che nell’arco di poco gli agenti dei commissariati di Orgosolo, guidati dal dirigente Giampiero Putzu, e quelli del commissariato di Ottana, guidati dal dirigente Severino Moschetti, siano riusciti a intuire la via di fuga dei due ladri e a fermarli sulla 131 poco prima che uscissero dai confini della provincia di Nuoro. Nascosti nella Panda, gli agenti hanno ritrovato tutto il contante, un guanto di Sau intriso di sangue, perché, utilizzando gli attrezzi del mestiere, si era tagliato un dito, e lo zainetto dello stesso Sau con gli stemmi delle sue squadre del cuore: il Tonara e il Cagliari calcio.

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