La Nuova Sardegna

Nuoro

Aep servizi, l’incognita dei crediti maturati

di Francesco Pirisi

Il contenzioso sul project Assl non si ferma. La società: siamo in una fase di grave tensione finanziaria

18 luglio 2018
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NUORO. Il contrasto tra l’Ats e il Pssc (Polo sanitario della Sardegna centrale) allunga i suoi effetti sulla stabilità dei servizi ausiliari nei presiedi dell’ex Asl. Lo ha confermato la notizia delle difficoltà della società, l’Aep Multiservizi, che gestisce per conto del Pssc quelle attività con il lavoro di 250 addetti. Sono i servizi ausiliari alla struttura medica, il Cup (il Centro unico penetrazioni) e la vigilanza negli ospedali e poliambulatori. La società, come comunica il suo amministratore delegato, Antonio Esposito, «attraversa una fase di grave tensione finanziaria», tanto da mettere in dubbio lo stesso pagamento degli stipendi di giugno e la quattordicesima mensilità, che cade proprio a metà anno. I lavoratori (e i servizi da essi svolti) sarebbero vittime dell’effetto domino dell’incertezza in cui si ritrova il contratto del project financing, firmato nel 2007 tra l’Asl e il Pssc. Vent’anni di contratto, del valore di oltre un miliardo di euro, con l’impegno del polo sanitario di garantire gli interventi di potenziamento degli edifici ospedalieri, anche con nuove attrezzature, e tutta una serie di servizi. Le prestazioni reciproche però sono azzoppate da tempo, in seguito alla decisione dell’azienda sanitaria di eliminare il “project” autotutela.

Scelta impugnata dall’affidatario dell’appalto, che a marzo nel Consiglio di Stato ha visto modificarsi a proprio favore la precedente sentenza del Tar Sardegna. L’incertezza però non fa bene ai servizi e alla serenità del lavoro, come insegna l’ultima vicenda. Il perché sempre nella nota dell’Aep: «Le ragioni della grave situazione sono da individuarsi nel rifiuto opposto al Pssc dall’Ats-Assl, anche in seguito della pronuncia del Consiglio di Stato, di corrispondere le differenze dovute per i canoni di arricchimento, che non consentivano ad Aep neppure di coprire i costi dei servizi, e quanto avrebbe dovuto essere corrisposto sulla base del dato contrattuale». In termini concreti, dunque minori somme nelle casse dell’azienda e l’impossibilità di fare fronte in maniera puntuale alle spettanze dei dipendenti. Tutto questo anche perché tra i mali ulteriori il contenzioso si sarebbe portato dietro anche la diversa interpretazione della sentenza del Consiglio di Stato. Sempre Esposito: «L’Ats infatti continua a ritenere che il contratto di concessione sia risolto, tanto da rifiutarsi di corrispondere le differenze sin qui maturate. Oltre a ritenere che il pagamento dei canoni bimestrali dei servizi debba avvenire entro 60 giorni, dal ricevimento delle fatture, e non entro 30, secondo quanto stabilito dal contratto».

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