La Nuova Sardegna

Nuoro

Asili, iscritti in crescita ed è boom dei privati

di Valeria Gianoglio
Asili, iscritti in crescita ed è boom dei privati

In media costano meno per i genitori che lavorano entrambi e con orario lungo

25 luglio 2018
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NUORO. Cresce, anche se di poco, il numero dei nuovi nati – nel 2017 sono stati 210 rispetto ai 194 dell’anno precedente – e con esso crescono anche le presenze negli asili nido di Nuoro: tre gestiti dal Comune e sei gestiti dai privati. Ma accanto alla buona fama, ormai consolidata dei nidi comunali e delle tariffe rimaste invariate anche quest’anno, a conquistare le grazie dei genitori barbaricini, sempre più alla prese con orari prolungati al lavoro e impegni che si trascinano fino a sera inoltrata, sono sempre più spesso gli ultimi, ovvero gli asili privati. E per un motivo molto semplice: in media offrono, conti alla mano, un servizio più a misura di mamme e papà che lavorano entrambi e con orari spesso disagevoli. Dei 210 bambini nati nel 2017 poco meno di un terzo, ovvero 64, sono i nuovi iscritti che da settembre saranno accolti in uno dei tre asili nido comunali. Ma oltre alle nuove iscrizioni, in realtà, bisogna considerare che le strutture comunali ospiteranno anche gli iscritti confermati dagli anni precedenti: e così, dunque, il numero dei bimbi che da settembre saranno accolti nei nidi del Comune sale a quota 133. E potrebbe crescere di qualche unità, fino a sfiorare i 150, se verranno accolte anche le richieste che attualmente gli uffici di via Dante sono state inserite in lista d’attesa.

Ma una fetta grossa di iscritti, stando ai numeri, se la aggiudicheranno gli asili privati, e non solo per una questione di orari ma anche, in media, di costi a parità o quasi di servizio offerto. Gli asili nido privati sono più convenienti di quelli comunali per i genitori nuoresi che lavorano entrambi e che quindi hanno un indice Isee non troppo basso. Se, per quest’ultima categoria, nei nidi comunali, chi ha un indice Isee alto può arrivare a pagare anche 402 euro al mese (mentre chi ha un Isee basso può pagare anche solo 69), per il turno prolungato che va dal lunedì al sabato con orari 7.30-18.30, nei nidi privati, in media, per il turno prolungato 7.30-19.30 compreso il sabato fino all’ora di pranzo, si pagano in media 100 euro in meno, ovvero circa 300 euro al mese, a prescindere dall’indice Isee che non viene considerato. «I nostri clienti tipo sono proprio i genitori che lavorano entrambi e che hanno bisogno di un servizio prolungato per i loro bambini. Noi , ad esempio, siamo aperti tutti i giorni, sabato compreso – spiega Antonella Cucca, dell’asilo nido Le Coccole, una vera veterana del servizio asili visto che ne gestisce uno da 15 anni – da noi un servizio del genere costa 300 euro al mese. Offriamo un servizio completo, come tutti gli asili privati. Ormai siamo una piccola rete, abbiamo un regolamento comune e un pediatra di comunità come riferimento. Il segreto per chi fa questo lavoro è farlo con passione e fare squadra con tutti coloro che ci lavorano». Anche all’asilo nido Piccini Picciò, la titolare, Stefania Farris, racconta che i numeri degli iscritti non mancano neanche per il prossimo anno, e che l’offerta, anche da loro, prevede pure un servizio prolungato dal lunedì al sabato alle 14 al costo di 330 euro mensili. «Chi ci chiede il tempo prolungato sono tanti anche da noi – spiega Giuliana Farris, dell’asilo nido Batti manine – bisogna considerare che sino al primo anno di vita del bambino, il genitore ha diritto al part-time. Ma poi, dopo il primo anno, quando non hanno più il part-time, i genitori hanno bisogno di un servizio con orari più lungo. E noi siamo pronti ad offrirlo venendo incontro alle loro necessità».

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