Ora il Psd’Az si tira fuori dalla giunta Soddu ter
Il segretario cittadino: «Non c’è comunicazione, è venuto meno all’impegno di azzerare la squadra»
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NUORO. Il Psd’Az potrebbe non essere parte della terza giunta del sindaco Andrea Soddu. Si limiterà a dare l’appoggio esterno, ancora parte tuttavia della coalizione che ha vinto le elezioni del 2015. Quella che oggi rappresenta più di un’ipotesi è stata valutata due giorni fa durante la riunione della segreteria cittadina e del gruppo consiliare. Il partito è già oggi fuori dalla giunta, rimasta col sindaco Soddu e i due soli assessori Sebastian Cocco e Valeria Romagna. I rappresentanti del Psd’Az a luglio si sono visti ritirare la delega dal sindaco. Con la motivazione di essere stati assenti ad alcune riunioni dell’esecutivo e per il fatto di rappresentare un partito accusato di aver abbandonato la posizione di neutralità per l’alleanza con la lega di Salvini. Ciò che ne è derivato è stato il grande fastidio sardista. E soprattutto il braccio di ferro su criteri e condizioni per ricostruire l’accordo per i due anni che ancora mancano alla conclusione del mandato.
Il tentativo è sempre in campo e vede al tavolo, con i Quattro Mori, i gruppi Scegliamo Nuoro (Lista di Soddu), Ripensiamo Nuoro, la Città in Comune e gli ex la Base, passati al movimento nazionale Italia in Comune. Ma il Psd’Az potrebbe presto abbandonare i lavori. Tonino Bassu, segretario cittadino: «Siamo molto critici con la gestione della crisi politica da parte di Soddu. Da dieci giorni non abbiamo alcuna comunicazione. Ma, soprattutto, è venuto meno all’impegno di azzerare la giunta, così da andare a rifondarla».
Sull’azzeramento l’accordo è stato condiviso. Ma non lo è stato quanto a tempi e modalità. Il sindaco Soddu ha motivato le sue scelte con la necessità di non lasciare sguarnita l’amministrazione della città, tanto più che la tenzone politica è arrivata nei giorni del Redentore, che ha visto in città anche il ministro della Cultura Bonisoli. Stessi concetti seppur con qualche passo verso gli amici del Psd’Az da parte degli ex la Base: «La giunta si può azzerare, ma non prima di averne una pronta per essere insediata dall’indomani mattina», ha spiegato il dirigente del partito, Piero Marteddu. I sardisti non si spostano di un millimetro. Ancora Bassu: «Non è possibile discutere in una posizione di parità quando i due nostri assessori sono stati cacciati e il resto dell’esecutivo continua a operare. La città vive un momento difficile e non basta certo l’opera di due assessori per mandare avanti l’attività amministrativa». La conferma dunque degli impegni di coalizione, questo sì, ma con le mani slegate rispetto alle decisioni concrete in capo all’esecutivo: «Il sindaco si impegni a trovare delle persone di qualità e noi daremo l’appoggio in consiglio comunale», aggiunge Bassu. «Magari con questa libertà sarà più facile mettere su l’esecutivo. Dico questo anche per le accuse ricevute di essere a caccia di poltrone. Non è vero e lo conferma il fatto che il posto nella Fondazione di Sardegna è andato a un esponente indicato dalla ex Base, gli incarichi nel consorzio universitario e nell’Atp sono stati appannaggio di uomini vicini a Soddu e a Ripensiamo Nuoro». (f.p.)
Il tentativo è sempre in campo e vede al tavolo, con i Quattro Mori, i gruppi Scegliamo Nuoro (Lista di Soddu), Ripensiamo Nuoro, la Città in Comune e gli ex la Base, passati al movimento nazionale Italia in Comune. Ma il Psd’Az potrebbe presto abbandonare i lavori. Tonino Bassu, segretario cittadino: «Siamo molto critici con la gestione della crisi politica da parte di Soddu. Da dieci giorni non abbiamo alcuna comunicazione. Ma, soprattutto, è venuto meno all’impegno di azzerare la giunta, così da andare a rifondarla».
Sull’azzeramento l’accordo è stato condiviso. Ma non lo è stato quanto a tempi e modalità. Il sindaco Soddu ha motivato le sue scelte con la necessità di non lasciare sguarnita l’amministrazione della città, tanto più che la tenzone politica è arrivata nei giorni del Redentore, che ha visto in città anche il ministro della Cultura Bonisoli. Stessi concetti seppur con qualche passo verso gli amici del Psd’Az da parte degli ex la Base: «La giunta si può azzerare, ma non prima di averne una pronta per essere insediata dall’indomani mattina», ha spiegato il dirigente del partito, Piero Marteddu. I sardisti non si spostano di un millimetro. Ancora Bassu: «Non è possibile discutere in una posizione di parità quando i due nostri assessori sono stati cacciati e il resto dell’esecutivo continua a operare. La città vive un momento difficile e non basta certo l’opera di due assessori per mandare avanti l’attività amministrativa». La conferma dunque degli impegni di coalizione, questo sì, ma con le mani slegate rispetto alle decisioni concrete in capo all’esecutivo: «Il sindaco si impegni a trovare delle persone di qualità e noi daremo l’appoggio in consiglio comunale», aggiunge Bassu. «Magari con questa libertà sarà più facile mettere su l’esecutivo. Dico questo anche per le accuse ricevute di essere a caccia di poltrone. Non è vero e lo conferma il fatto che il posto nella Fondazione di Sardegna è andato a un esponente indicato dalla ex Base, gli incarichi nel consorzio universitario e nell’Atp sono stati appannaggio di uomini vicini a Soddu e a Ripensiamo Nuoro». (f.p.)