La Nuova Sardegna

Nuoro

I comitati: «Inceneritore sconfitti i cittadini»

di Giulia Serra
I comitati: «Inceneritore sconfitti i cittadini»

Macomer, l’attacco alla Regione dopo la sentenza del Consiglio di Stato «Tanti si sono sottratti alle loro responsabilità, compresi i sindaci del territorio»

16 settembre 2018
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MACOMER. «La Regione Sardegna sconfigge i cittadini»: è questo l’incipit dal retrogusto amaro del comunicato al quale Non Bruciamoci il Futuro e Zero Waste Sardegna hanno affidato il proprio commento dopo la bocciatura incassata con la sentenza del Consiglio di Stato sulla costruzione del nuovo inceneritore di Macomer, sul cui iter autorizzativo i giudici non hanno ravvisato illegittimità. «Si chiude così, dopo oltre otto anni di intenso lavoro per il ripristino della legalità e per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, la battaglia da noi promossa contro la realizzazione del nuovo inceneritore» scrivono facendo intendere che non intraprenderanno una nuova strada legale. Una battaglia persa ma nella quale in gioco sentivano esserci «la libertà, la qualità della democrazia e la salute» e che andava quindi combattuta: «Altri hanno deciso di sottrarsi alle loro responsabilità. Primi fra tutti i Comuni e i sindaci del territorio del Marghine – è l’annotazione polemica – anche quei sindaci i cui Consigli comunali avevano votato apposite delibere contrarie alla realizzazione dell’inceneritore si sono uno dopo l’altro defilati, seguendo la posizione del Comune di Macomer che l’inceneritore l’ha fortemente sostenuto, come l’ha sostenuto l’ex assessore ai Lavori pubblici e presidente del PdS Paolo Maninchedda, riferimento del territorio». E poi il ruolo delle istituzioni regionali: «Dopo aver voluto svolgere un ruolo di primo piano, si è defilato anche il Consiglio regionale della Sardegna – prosegue la nota – nonostante avesse votato a maggioranza un odg che impegnava la giunta Pigliaru a bloccare le procedure di Tossilo in attesa della modifica del Piano regionale dei rifiuti e di uno studio epidemiologico, il Consiglio regionale ha accettato passivamente tutti i passaggi dell’assessorato all’Ambiente e della Giunta che tradivano l’impegno preso davanti a tutti i sardi».

A giocare la partita e vincerla, secondo NbF e Zero Waste, sono state invece: «La giunta guidata da Francesco Pigliaru e l’assessore all’Ambiente Donatella Spano, la Asl (ora Ats), il Consorzio industriale di Tossilo, che da circa 10 anni la Regione deve liquidare ma non vuole farlo, e la Tossilo Spa, la società ormai solo pubblica, che in questi anni ha gestito gli impianti di incenerimento di Macomer grazie a tariffe fra le più alte d’Italia». Ad uscire sconfitti sono invece i cittadini ma, conclude la nota, «non smetteremo di aver fiducia nella giustizia e attendiamo il giudizio della Corte di giustizia europea alla quale il Tar Lazio ha rimesso il ricorso del Movimento legge rifiuti zero per l’economia nazionale, di cui noi facciamo parte, proprio per l’annullamento dello scellerato Piano nazionale pro inceneritori».

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