La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidi Monni e Masala, Cubeddu si difende: «Sono innocente»

Omicidi Monni e Masala, Cubeddu si difende: «Sono innocente»

I giudici della corte d'Assise di Nuoro si sono ritirati in camera di consiglio. Per il 22enne è stata chiesta la condanna all'ergastolo

17 ottobre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Alle 18.57 il presidente della Corte d'Assise di Nuoro, Giorgio Cannas, ha annunciato il ritiro dei giudici in camera di consiglio. Nelle prossime ore, dunque, si conoscerà il destino di Alberto Cubeddu, il 22enne di Ozieri su cui pende una richiesta di condanna all'ergastolo per il duplice omicidio di Gianluca Monni e Stefano Masala. Poco prima, l'imputato ha reso dichiarazioni spontanee parlando per circa 20 minuti in un'aula di giustizia affollatissima.

«Sono innocente. Io non ho ucciso nessuno, non appartiene ai miei valori, a quello che la mia famiglia mi ha insegnato, non ne avevo motivo - ha detto - Non conoscevo nemmeno Gianluca Monni e Stefano Masala. Ho avuto discussioni con altre persone, ma non le ho mai risolte uccidendo». Cubeddu ha poi precisato che non aveva un movente. «A Cortes Apertas (la festa di Orune dove c'è stata la rissa tra Paolo Pinna e Gianluca Monni, che avrebbe originato i due delitti, ndr) io non c'ero, la cosa mi è stata riferita da mia zia».

Quindi è passato a ricostruire la mattina dell'8 maggio 2015 quando alle 7.10 a Orune è stato ucciso Monni: «Quella mattina mio padre mi ha svegliato prima delle 5, siamo andati in campagna a mungere, poi sono andato ad accudire il bestiame. Intorno alle 9.30 sono andato nell'azienda di Giovanni Monni per acquistare due arieti e verso le 11 sono andato a fare una visita medica. Al mio rientro a casa ho trovato mio cugino Paolo. Gli ho dato la moto che mi aveva chiesto la sera prima ma non l'avevo messa a posto».

Quanto alla notte tra l'8 e il 9 maggio, quando Alessandro Taras ha raccontato di averlo visto bruciare l'auto usata per l'omicidio di Monni, ha spiegato: «Dovevamo vederci con Taras, lui è venuto a casa verso le 23.30. Mi ha proposto di andare a Olbia perché mi voleva presentare una ragazza russa. Siamo passati dalla Sassari- Olbia sia all'andata che al rientro. A Olbia siamo stati un paio d'ore, ma la ragazza non gli ha risposto». La sentenza che chiuderà il cerchio dell'inchiesta che ha già visto condannare a 20 anni in due gradi di giudizio il cugino di Cubeddu Paolo Enrico Pinna.

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative