La Nuova Sardegna

Nuoro

Ventimila fedeli in festa per la Vergine delle Grazie

di Valeria Gianoglio
Ventimila fedeli in festa per la Vergine delle Grazie

Al via la novena più sentita in città. E dopo 40 anni c’è l’organo restaurato

12 novembre 2018
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NUORO. Ventimila ostie prenotate da tempo, tremila presenze attese ogni giorno, fedeli in arrivo da mezza provincia, con le devote di due paesi affezionatissimi in testa, Oliena e Orgosolo: nel cuore di Nuoro da oggi, comincia la full immersion nella novena per la ricorrenza che più di ogni altra è sentita a Nuoro città e richiama presenze da tutta la provincia: la festa della Madonna delle Grazie. E quest’anno, oltre alla consolidata fiumana di fedeli che ogni giorno si riversa tra le strade di Nuoro e occupa i banchi della chiesa, la novena registra una novità attesa da più di 40 anni. Per la prima volta dal suo arrivo tra le navate delle Grazie, infatti, il mega organo risalente alla metà degli anni ’70 si presenterà ai fedeli al suo massimo splendore grazie al restauro eseguito da un vero esperto del settore: Michele Virdis, 40 anni, di Bono, di professione “organaro” come afferma con orgoglio lui stesso.

«Era da tempo che dovevamo far restaurare le tremila canne dell’organo – spiega il parroco delle Grazie, padre Giuseppe Magliani – e quest’anno, dopo tanto tempo, ci siamo riusciti. Un intervento globale di recupero dell’organo, infatti, mancava dall’anno dell’inaugurazione dello strumento, a metà degli anni ’70. In seguito c’è stato qualche intervento di manutenzione ma niente di più. Quest’anno, invece, abbiamo deciso di far eseguire un restauro completo, la ripulitura di tutte le duemila e duecento canne dell’organo. Virdis ci ha lavorato negli ultimi mesi e ha completato l’opera. Si è trattato di un lavoro grosso e durante la novena, chi vorrà, potrà dare un contributo per l’opera. Ma prima di dare l’incarico di restaurare l’organo, nei mesi scorsi, abbiamo dovuto far riparare una infiltrazione che arrivava dal tetto: l’umidità che aveva lasciato penetrare aveva danneggiato diverse membrane interne all’organo».

«È stata una bella soddisfazione lavorare all’organo delle Grazie – spiega lo stesso Michele Virdis, mentre assiste alle prove di accordatura eseguita dall’organista Simone Porcu – quello delle Grazie è l’organo più grande della diocesi, e insieme a quello di Santa Rosalia, a Cagliari, sono gli unici due organi in Sardegna divisi in tre corpi. Funziona in stereofonia. Ci ho lavorato dal mese di giugno, ho ripulito tutte le 2200 canne divise in tre corpi distinti. Alcune canne era spaccate e le ho dovute risaldare e sostituire le menbrane interne danneggiate dall’umidità. Ora, finalmente, è tutto funzionante: l’organo può tornare a suonare nel pieno della sua potenza e sonorità. Quando terminerà la novena delle Grazie gli darò solo gli ultimi ritocchi». Grazie al lavoro di Michele Virdis, dunque, per tutte le celebrazioni che da oggi scandiranno i giorni della novena, l’organo potrà accompagnare nel pieno della sua funzionalità le diverse messe previste ogni giorno. Alle Grazie, dunque, tutto è davvero pronto, per cominciare i nove giorni di celebrazioni e fede. «quella che vediamo tutti i giorni alla novena è una fede autentica e sincera – spiega, ancora padre Giuseppe Magliani – e non è solo una festa nuorese, ma una festa barbaricina, visto che ogni giorno, da sempre, registriamo tantissime presenze arrivate dai paesi vicini come Orgosolo, Oliena, Mamoiada. La novena delle Grazie ha sempre un richiamo sorprendente, anche in chi non pratica la fede cattolica in modo costante. Tra i banchi delle Grazie, in questi giorni, capita sempre di incontrare persone che non si vedono spesso in chiesa, ma che a questo appuntamento non vogliono mancare. Penso sempre, ad esempio, a quante volte mi è capitato di incontrare e salutare con piacere persone che avevo conosciuto quando erano ragazzi e ribelli negli anni ’70. E ora li vedo venire alla novena portando i loro figli».

La novena delle Grazie, insomma, unisce e continua a conquistare ogni anno anche i fedeli che nessuno si aspetta. «Le migliaia di presenze che ci sono ogni giorno della novena – aggiune padre Giuseppe Magliani – sono direttamente proporzionali anche a gran numero di confessioni che si fanno. Ogni giorno, poi, arrivano fedeli da diversi paesi della provincia e non solo. Tra i più affezionati, ad esempio, ci sono anche diversi fedeli di Bosa, la banda di Desulo. La devozione mariana, insomma, continua ad avere un grandissimo richiamo».

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