La Nuova Sardegna

OLZAI. A Olzai dopo gli sforzi delle amministrazioni che si sono succedute, per fare del paese un attrattore turistico grazie alla presenza di punti di interesse unici in Sardegna (l’antico mulino ad acqua e la casa museo Carmelo Floris), succede che i turisti sono talmente pochi che l'unico B&b attivo, “I Limoni” di Barbara Azuni, chiude per mancanza di materia prima. Nel paese allo stato attuale non esiste una struttura che offra posti letto. A spiegare come questo sia stato possibile è la ormai ex titolare: «Nell’ultimo biennio il numero dei pernottamenti è calato sensibilmente, anche per l’assenza in paese di servizi turistici collegati, come la ristorazione. Nel 2018, non si è visto un cliente, come ho segnalato in municipio. Fatti due conti, gli introiti saltuari non garantiscono neanche la copertura dei costi fissi di gestione e delle utenze domestiche. Nei mesi invernali, ancora peggio, con le spese di riscaldamento. In più a gravare è anche un’assicurazione per la responsabilità civile, un minimo di manutenzione dei locali, degli impianti o degli arredi. Tre anni fa – conclude Barbara Azuni – ho dovuto scrivere all’assessore regionale al Turismo, per contestare una pretesa di pagamento del canone speciale Rai da parte della Siae. Senza dimenticare, anche per i B&B, l’obbligo dell’iscrizione al servizio “alloggiatiweb” della polizia di Stato». Costretta a chiudere per non rimetterci di tasca, con profondo dispiacere la giovane spiega che nel 2012 per l’apertura ha investito un sacco di risorse per creare un servizio adeguato. Servizi che nel paese stanno scomparendo come birilli abbattuti da un vortice che non è imputabile però allo spopolamento dal momento che facendo un raffronto con i paesi del circondario, dai Registri regionali delle strutture ricettive extra-alberghiere si scopre che Sarule ha ben 4 B&B, Ollolai 7, Austis 2, Teti 5, Tiana addirittura 8 e Lodine, il più piccolo comune della zona 2. (m.c.)