La Nuova Sardegna

Nuoro

Tentato omicidio, arrestato un 29enne

di Sergio Secci
Tentato omicidio, arrestato un 29enne

Diventa più pesante l’accusa per il cuoco accusato di aver ferito gravemente con una bottiglia un diciassettenne

22 ottobre 2019
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SINISCOLA. Svolta nell’inchiesta per il ferimento di un diciassettenne avvenuto domenica scorsa in pieno centro a Siniscola. L’accusa per il presunto responsabile, subito individuato nel corso delle indagini, è stata resa ancora più pesante: da lesioni è diventata tentato omicidio. Per questo motivo, ieri gli agenti del commissariato di Polizia di Siniscola hanno eseguito l’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nuoro ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’accusato. Si aggrava dunque la posizione di Giovanni Carzedda, 29enne di Siniscola, cuoco stagionale nell’attività di famiglia.

Il ferimento del ragazzo, che si trova ancora ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale San Francesco di Nuoro, dal quale verrà forse dimesso in questi giorni, era accaduto nel corso dei festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, a seguito di una lite verbale scaturita per futili motivi. Lo studente 17enne era stato colpito alla testa da una bottiglia di vetro lanciata da una persona, successivamente identificata poi in Giovanni Carzedda. Il minorenne era stato dapprima accompagnato alla guardia medica: sembrava infatti una ferita superficiale, ma il trauma gli aveva provocato un’emorragia interna per cui si era subito dopo reso necessario il ricovero d’urgenza all’ospedale civile di Nuoro, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico per ridurre l’emorragia celebrale provocata dal trauma alla testa.

Le conseguenti indagini degli agenti della Squadra Mobile e del commissariato di stanza a Posada, guidati dal commissario Silvio Esposito, hanno consentito agli inqurenti di raccogliere “gravi e univoci elementi di responsabilità” nei confronti di Carzedda. Al quale, appunto, ieri mattina gli agenti hanno notificato il provvedimento restrittivo.

L’alterco, sfociato poi nel grave ferimento del giovane studente, era avvenuto intorno alle due del mattino tra due gruppi di ragazzi, probabilmente anche a causa di qualche birra di troppo. Tra i giovani prima erano volate parole pesanti, poi un autentico litigio. A quel punto, secondo l’accusa, nel sottopassaggio che collega via Roma a via Nuoro, Carzedda avrebbe lanciato ad altezza d’uomo una bottiglia di birra da 66 centilitri. Secondo una prima ricostruzione, basata sulle testimonianze dei presenti, la bottiglia era stata schivata da un ragazzo, ma era andata invece a colpire in prossimità di una tempia il 17enne, come già detto trasportato in codice rosso in ospedale e subito operato.

Le indagini intraprese dagli agenti polizia, che si sono avvalsi anche degli specialisti della scientifica, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti e identificare il giovane, che ha fornito la sua versione dell’accaduto. Carzedda avrebbe detto di essersi difeso da un’aggressione. La sua versione dei fatti però per il momento non è ritenuta credibile dagli inquirenti che adesso lo accusano di tentato omicidio.

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