La Nuova Sardegna

Nuoro

oLLOLAI, L’ACQUA NON è POTABILE

di Francesco Pirisi

NUORO. Sarà riproposta in Consiglio comunale dal gruppo sardista la mozione sulla gestione del servizio idrico da 15 anni affidato ad Abbanoa. Il quesito di fondo è se per la città convenga il...

01 novembre 2019
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NUORO. Sarà riproposta in Consiglio comunale dal gruppo sardista la mozione sulla gestione del servizio idrico da 15 anni affidato ad Abbanoa. Il quesito di fondo è se per la città convenga il sistema in atto o non sia il caso di pensare a una gestione autonoma. A pronunciarsi dovranno essere anche i cittadini. La capogruppo consiliare Claudia Camarda: «Il nostro obiettivo è di approfondire la questione. Senza idee preconcette nei confronti di Abbanoa e quindi la convinzione che rimanere dentro il gestore unico sia contrario al bene della città, per quanto riguarda il diritto ad avere un servizio efficiente». La mozione è già stata protocollata una prima volta a settembre. Tanto da essere calendarizzata nell’ordine del giorno dell’ultima seduta. Ma alla fine è rimasta fuorigioco per l’assenza completa dello stesso gruppo del Psd’Az, in polemica con il presidente del Consiglio, Fabrizio Beccu, sugli orari delle sedute. Ma si tratterebbe solo di un rinvio, assicura la presidente dei Quattromori. A dare linfa all’idea che ci possa essere un’alternativa al gestore unico, la sentenza della Corte costituzionale sul procedimento di legittimità intentato dal governo, rispetto alla legge regionale di modifica sull’ente di governo dell’ambito ottimale (Egas). Sentenza che ha lasciato intatte le conduzioni indipendenti di quei comuni che già gestivano la risorsa idrica. Camarda: «La norma certo parla di Comuni piccoli. Per questo bisogna capire se comunque la si possa provare ad allargare, con debite modifiche di legge, anche a un comune come il nostro. Ripeto, solo il tentativo di capire di più e verificare le soluzioni migliori». Le prime risultanze sono affidate al Consiglio, nel momento in cui la mozione tornerà all’interno dell’ordine del giorno di una delle prossime riunioni. Dopodiché, in caso di approvazione dovrebbe scattare il percorso tracciato dai sardisti nell’atto di impulso consiliare. A iniziare da quel mandato al sindaco Andrea Soddu e alla sua giunta «affinché siano valutati gli effetti della sentenza della Consulta (la numero 65 del 2019, ndc) circa la permanenza del Comune di Nuoro all’interno di Abbanoa Spa». I sardisti ritengono fondamentale il ricorso a un parere legale. Prima di continuare il confronto in Consiglio comunale e allargarlo all’intera comunità. Sull’attenzione che il gruppo sardista rivolge al problema idrico pesano le vicende dell’ultima estate. A luglio, per tre volte la città è rimasta a secco, a causa delle rotture nell’acquedotto che parte da “Janna ‘e ferru”, in territorio di Mamoiada. I disagi sono durati intere giornate, prima che i tecnici venissero a capo delle falle apertesi nella condotta. Disagi soprattutto per gli esercizi pubblici e per i cittadini impossibilitati ad approvvigionarsi (perché anziani o malati) dalle autocisterne durante l’emergenza. A settembre in Consiglio sono stati gli stessi dirigenti di Abbanoa a spiegare quanto successo: «Il problema è una condotta vecchia di decenni, che si rompe soprattutto durante l’estate, per via della pressione che aumenta per rispondere ai maggiori consumi». La novità della riunione è stata l’illustrazione delle soluzioni, grazie a tre interventi di base, dal costo di 3 milioni e 400mila euro. Il primo all’interno della città, gli altri lungo la Orgosolo-Mamoiada, nei punti più problematici per la vetustà della rete e la facilità degli incidenti.

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