La Nuova Sardegna

ATZARA. È stato presentato ieri il programma della rassegna “Dal vino alla pittura ad Atzara”, appuntamento per il 16 e 17 novembre del calendario di Autunno in Barbagia. Un interessante itinerario tra le produzioni vinicole locali e l’arte figurativa, che ha come tramite espositivo il museo di arte contemporanea Ortiz Echaghue e il centro storico del paese. Atzara, tra i 20 borghi finalisti della trasmissione di rai Tre il Borgo dei borghi, punta al salto di qualità, mettendo in luce oltre, che il frutto del lavoro nei vigneti, tutto quello che è il paesaggio nel Mandrolisai, che è stato di ispirazione a tanti maestri della pittura. «Il programma – dice il vice sindaco e assessore alle Attività produttive Ilaria Mura – è ricco di iniziative e molto partecipato dalle associazioni locali e dai paesani. Il nostro obiettivo è quello di offrire a turisti e visitatori un percorso di eccellenza nel cuore del Mandrolisai, l'unico Paesaggio rurale storico d'Italia presente in Sardegna grazie alla sua bellezza e alla presenza dei vigneti storici. Mi preme ringraziare le associazioni che hanno contribuito a realizzare gli eventi in programma e i cittadini che hanno partecipato con le loro iniziative». L’evento di riguardo sarà quello relativo al vino; “In viaggio nel Mandrolisai, il paesaggio rurale storico d'Italia”, per l'edizione 2019 ospita 8 tra le migliori cantine del territorio. «È un piccolo expo zonale – spiega il sindaco Alessandro Corona – che permetterà ai turisti di conoscere i migliori vini e le migliori eccellenze del settore vitivinicolo. È una piccola fiera della qualità che vuole essere vetrina per un contesto unico nel suo genere». Tra i pezzi forti la grande mostra collettiva dei Maestra dell'arte sarda del '900, intitolata Cent'Anni al Museo Ortiz, le Case museo private che, grazie alle associazioni saranno aperte al pubblico. Altro evento sarà quello legato ai Borghi Sardi organizzato dal centro commerciale naturale di Atzara, con la presenza dei produttori di Sant'Antioco, Iglesias e Maracalagonis. «Nelle varie corti – conclude il sindaco – sarà possibile seguire i processi di lavorazione dei prodotti, ammirare l'abito tradizionale atzarese, buon cibo a chilometri zero». (g.m.)