La Nuova Sardegna

Nuoro

Unione del Marghine, indagato il comandante

di Enrico Carta

Informazione di garanzia per Cogato, che dirige la polizia locale: nel mirino il concorso sospeso

13 novembre 2019
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MACOMER. L’onda lunga dell’inchiesta sulla sanità, ma sarebbe meglio dire sul Partito dei Sardi, non ha ancora iniziato ad arretrare. L’indagine della procura oristanese, che ha travolto il presunto sistema con cui il PdS sfruttando la posizione di preminenza amministrativa in enti locali o nell’Assl oristanese si sarebbe procurata voti e avrebbe distribuito assunzioni, bussa ancora alle porte dell’Unione dei comuni del Marghine. L’ultimo capitolo della saga giudiziaria aveva infatti come argomento il concorso, poi sospeso in autotutela, per la nomina del comandante della polizia locale che opera in tutto il territorio dell’Unione.

Da due giorni è indagato Sergio Cogato che stava svolgendo le funzioni di comandante incaricato in attesa proprio che il concorso arrivasse al termine. Secondo i pubblici ministeri Armando Mammone e Marco De Crescenzo che coordinano il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza, anche questa procedura al pari di tante altre che riguardano l’Assl di Oristano, sarebbe stata indirizzata nel nome di interessi di partito, sfruttando il fatto che, sino al momento in cui è finito ai domiciliari, il sindaco alla guida dell’Unione del Marghine era lo stesso di Macomer ovvero Antonio Onorato Succu, tra gli indagati principali anche dell’inchiesta sulla sanità oristanese.

Al momento però non ci sono contestazioni che lo riguarrdino, mentre l’obiettivo degli inquirenti ha puntato diritto su Sergio Cogato che svolge le stesse funzioni anche all’Unione dei Comuni del Terralbese. Ricevuto l’avviso di garanzia, il comandante pro tempore si è dimesso dalla carica che lo vede nella commissione chiamata a esperire le pratiche del concorso sulla nomina del prossimo comandante di polizia locale intercomunale. Lo stesso Sergio Cogato avrebbe invece chiesto all’attuale presidente dell’Unione se potesse continuare invece a svolgere le funzioni di comandante sino a concorso concluso nonostante l’avviso di garanzia per abuso d’ufficio appena ricevuto. La risposta arriverà nei prossimi giorni, mentre appare certo che l’inchiesta non si fermerà al solo Cogato. Gli altri quattro componenti della commissione sembrerebbero destinati ad avere una sorte identica alla sua con gli avvisi di garanzia che sarebbero già pronti per partire verso indirizzi ben precisi. Probabilmente cinque.

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