La Nuova Sardegna

Nuoro

Progetti e consulenze dal 1984 a oggi

Dal primo finanziamento di 7 miliardi di lire ai 5 milioni ripescati da Maninchedda

15 novembre 2019
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FONNI. Il piano neve del Gennargentu ha appena compiuto 35 anni. Risalgono al 1984 infatti i primi finanziamenti per dotare la montagna di servizi sciistici (si parlò anche di realizzare un casinò). Era il 1984 e la giunta regionale guidata da Angelo Roych stanziò 7 miliardi di lire (circa 9 milioni e mezzo di oggi). Non se ne fece nulla. Nel 1995 (presidente Federico Palomba) nuovo stanziamento di 8 miliardi di lire. Si arriva con un nulla di fatto sino al 2008, quando il progetto diventa un Pia (pacchetto integrato di agevolazione) e si avvale di 5 milioni di fondi europei. Nel 2010 si avvia la fase di progettazione. Se la aggiudica la società catanese Ingtech, ma nel 2011, una volta completato, il progetto non ottiene la Via (valutazione impatto ambientale) della Regione, che contesta violazioni in materia ambientale. Il Comune di Fonni, guidato da Stefano Coinu, affida all’ingegnere Peppino Mureddu (a sua volta ex sindaco di Fonni) la revisione del progetto così da soddisfare le 15 osservazioni che bloccano il piano. Ci vorranno quattro anni perché il progetto ottenga tutti i vagli necessari e possa essere appaltato.

Nel frattempo, nel 2014, nella vicenda si inserisce l’allora assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda, che invitato dalla minoranza consiliare (oggi maggioranza) arriva a Fonni per dire che i fondi del piano neve sono “definanziati” perché inutilizzati troppo a lungo, ma che si adopererà perché tornino disponibili (l’allora sindaco Coinu dirà poi di non aver trovato traccia del “definanziamento” e che essendo fondi Pia non sarebbe stato possibile).

Nel 2015 si svolge la gara d’appalto per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’opera, assegnate per tre milioni e mezzo (ma il Comune ha a disposizione un altro milione e mezzo) alle imprese Finotello di Torino e Cualbu di Fonni. Imprese che incaricano della stesura del progetto esecutivo lo studio di ingegneria Stefano Rossi di Piacenza. Quest’ultimo ravvisa “criticità nel progetto strutturale”, ma per l’ufficio tecnico del Comune il progetto di Mureddu è a posto. In ogni caso si va avanti e si procede con il progetto Rossi, che prevede alcune modifiche. Poi c’è l’appalto della direzione dei lavori, nel luglio 2017: vince lo studio Metassociati di Macomer guidato dall’ingegnere Gianni Mura, il quale ha appena passato uno dei suoi periodi peggiori: sino a poche settimane prima era agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta Progettopoli. Metassociati partecipa con De Biasio progetti e si aggiudica l’appalto per 112mila euro (ribasso del 34% rispetto ai 172mila disponibili). Lo studio Rossi arriva secondo. Si affida anche il collaudo in corso d’opera, vinto dall’ingegnere Columbano di Tortolì (ribasso del 47%, avrà 19mila euro). Tornando all’attualità, nel 2018 il Comune di Fonni pensa già a un piano di gestione dell’impianto, e chiede una consulenza alla società Plans dell’ingegnere Francesco Licheri, ex presidente della Provincia di Nuoro: costo 30mila euro. (paolo merlini)

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