La Nuova Sardegna

Nuoro

Nautica frontiera turistica «Aziende più coordinate»

di Lamberto Cugudda
Nautica frontiera turistica «Aziende più coordinate»

Tortolì, l’analisi dei due imprenditori evidenzia le potenzialità del comparto A fronte di una crescita delle presenze, l’obiettivo è collegare tra di loro le attività

16 novembre 2019
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TORTOLÌ. Anche due giovani manager-imprenditori locali, Andrea Torchiani (settore costruzioni nautiche) e Francesco Bovi (settore turistico e ricettivo) con i loro interventi, mercoledì mattina, hanno dato un importante contributo alla presentazione, tenutasi in municipio, del rapporto semestrale della Banca d’Italia sull’economia regionale (aggiornamento congiunturale 2019).

Il primo a intervenire è stato Francesco Bovi, della Bovi’s Hotel, Il giovane manager, 27 anni, laurea in Economia e management del turismo a Rimini, ha parlato, per l’Ogliastra della necessità di una strategia di destinazione a 360 gradi. Precisando che il il turismo sta andando bene. «È vero che quest’anno, vedasi inizi maggio – ha detto Bovi – in generale si è partiti un po’ in sordina, ma poi ci si è ripresi. Anche se la Turchia, ha fatto registrare un più 300 per cento. Da noi, due anni a questa parte, si è ritrovata la fascia familiare. E stiamo registrando una chiara ripresa della componente italiana. Per quanto attiene il mercato estero, registriamo sempre presenze tedesche, sono in crescita quelle francesi e di altri Paesi europei, vedasi soprattutto la Poloni». Ha anche detto che si deve puntare non solo sulla costa, ma anche sulle zone montane, e sul turismo attivo, che porta anche offerte extralberghiere. «I problemi sono i trasporti, legati agli aerei e le navi. Ma esistono difficoltà anche nel trovare personale con determinate professionalità».

Andrea Torchiani, 30 anni, laurea specialistica in Scienze dell’economia e della gestione aziendale è un manager della società di famiglia Cno (Costruzioni nautiche Ogliastra). Che è impegnata nel settore delle costruzioni di mega yacht di lusso in vetroresina (da 33 a 42 metri) per il Gruppo Ferretti. «Se si riuscisse a ottenere anche l’allestimento, con tutta la componentistica per gli yacht realizzati in cantiere – ha rimarcato Torchiani – potrebbero operare tante altre società, con motoristi, elettricisti, lavoratori specializzati nell’acciaio, nelle tappezzerie, idraulici». Per il manager della Cno, la nautica ogliastrina e quella isolana devono fare “convergere” sempre il comparto delle costruzioni (come la Cno), del rimessaggio e dei servizi per il turismo nautico. A parere di Torchiani sono tutti presenti anche in Ogliastra e devono coordinarsi fra loro per creare valore aggiunto. «Ci sono alcune cose che preoccupano: una è legata alla formazione per figure professionali. Le imprese devono essere supportate dalla politica regionale e locale. Non è che un armatore che fa realizzare il proprio yacht qui, venga per forza. Ma dobbiamo fare in modo che possa arrivare per fare il rimessaggio o per altro, proponendo un’offerta a 360 gradi di tutto il territorio».

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