La Nuova Sardegna

Nuoro

Resistenza, in aula il teste sacerdote

Resistenza, in aula il teste sacerdote

Orgosolo, don Monni depone al processo per il tentato furto a un poliziotto

19 novembre 2019
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NUORO. «Ero stato invitato al bar dal parroco di Orgosolo, don Corrias, stavo prendendo un caffè e ho visto entrare un poliziotto, non ricordo se in borghese, che ha afferrato un giovane per il bavero e lo spingeva contro il bancone. Mi sono avvicinato per dirgli che non era il caso di trattarlo così. Il ragazzo fermato è riuscito a liberarsi e si è dato alla fuga. Il poliziotto, a quel punto, mi ha detto che avevo fatto in modo che lui scappasse e mi ha invitato a uscire fuori dove c’era un altro poliziotto. Mi hanno chiesto i documenti e perquisito. Ho risposto che avevo l’esigenza di avvisare il mio avvocato. Quando hanno scoperto che ero un sacerdote, mi hanno fatto i complimenti, in modo sarcastico, per il comportamento». È stata decisamente una udienza particolare – proprio per la deposizione, come teste della difesa, di un sacerdote, don Luciano Monni – quella di ieri, al processo che vede un giovane di Orgosolo, Salvatore Buesca, a giudizio per resistenza a pubblico ufficiale e tentato furto dell’arma di un poliziotto. Per il tentato furto un altro giovane di Orgosolo è già stato condannato.

Ma per lo stesso fattole indagini avevano coinvolto anche un altro giovane del paese: Salvatore Buesca. E ieri, il suo processo, ha toccato una nuova tappa con la deposizione in aula del sacerdote don Luciano Mele come teste chiamato dalla difesa di Buesca, rappresentata dall’avvocato Angelo Magliocchetti. «Poi sono stato convocato in commissariato – ha spiegato don Luciano – e visto che pretendevano che dicessi cose non corrette, avevo fatto strappare tre volte il verbale».

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