La Nuova Sardegna

Nuoro

Torpè, ora è allarme alghe nella diga

di Sergio Secci
Torpè, ora è allarme alghe nella diga

Secondo gli esperti l’alto contenuto di impurità rende vana la potabilizzazione

19 novembre 2019
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TORPÈ. Uno scadimento della qualità dell’acqua contenuta nella diga Maccheronis a causa del rilascio a monte di sostanze trofiche come fosforo e azoto sta provocando quindi un eccessiva crescita di alghe che ne rende difficile la potabilizzazione. Importante quindi utilizzare per quanto possibile le acque sorgive contenute nelle cavità carsiche del Montalbo iniziando i lavori per verificare la portata dell’acqua contenuta nella conca di Locoli. Questo il tema principale che interessa tutti gli abitanti di Siniscola, Posada, Torpè, Budoni e San Teodoro emerso nel convegno che si è svolto sabato nella sala consiliare. I lavori coordinati da Rocco Celentano, si sono aperti con un minuto di silenzio in ricordo Maria Frigiolini travolta dalle acque a Torpè nell’alluvione del 2013. Poi la proiezione di un filmato ha messo a nudo i danni causati dall’ondata di piena con commento di Daniela Pani della Protezione Civile Regionale che ha garantito che la diga è costantemente monitorata ed è in vigore il piano di evacuazione dei due comuni. A breve saranno installati i pluviometri a monte della diga, per monitorare in tempi reali l’acqua che si riversa nel lago.

Il presidente del comitato Abbaluchente Gianfranco Dalu ha sottolineato oltre alla necessita assoluta di mettere in sicurezza la diga, di procedere in tempi rapidi alla realizzazione del rialzo dell’argine sinistro del Rio Posada, opera indispensabile per la protezione del territorio e peremettere investimenti in agricoltura. Relativamente alla realizzazione del megapotalizzatore ha sottolineato che non vi è contrarietà ma si auspica che vengono realizzate subito le condotte adduttrici e la torre di presa, altrimenti l’impianto diventerà un’incompiuta. Salvatore Tedde del’Assl di Nuoro ha evidenziato per l’acqua potabile il distretto di Siniscola presenta gravi criticità di potabilità e la difficoltà per produrre acqua potabile è stata evidenziata da Nicola Sechi dell’università di Sassari. «Il megapotabilizzatore per quanto sia efficace tratterà sempre acque scadenti – ha detto – e durante il processo aggiunge sostanze pericolose mentre le acque sorgive e sotterranee sono senz’altro le più idonee dal punto di vista della qualità», propendendo quindi per l’utilizzo dell’acqua della Conca di Locoli dove secondo gli studi confermati dal geologo Francesco Murgia e da Paolo Carzedda, presidente del comitato Siniscolese, è disponibile una risorsa abbondante e di qualità che potrebbe soddisfare le esigenze idropotabili di Siniscola in primis e degli altri comuni. «Restano misteriosi i motivi – hanno detto – per i quali non sono stati avviati gli studi, finanziati dalla Regione». Il Presidente del consorzio Ambrogio Guiso ha confermato che si sta affidando il progetto dell’argine sinistro e che il sopralzo della diga sarà di un metro e settanta e non più di 3 metri perché l’invaso in base agli studi millenari non potrà sopportare una portata superiore.

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