La Nuova Sardegna

Nuoro

Barbagie unite nel segno delle cortes

di Michela Columbu
Barbagie unite nel segno delle cortes

Ollolai, Belvì e Seulo siglano un’alleanza comunitaria nella chiesa di San Basilio

20 novembre 2019
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OLLOLAI. Ollolai, Belvì e Seulo fanno squadra. Sabato prossimo infatti formalizzeranno un accordo di collaborazione che permetterà alle tre comunità di programmare e portare avanti azioni mirate a favore dell’economia dei propri territori. Unite dalla gloriosa storia che le individua come capitali delle Barbagie che danno il nome a tre differenti territori storici della Sardegna, si fregiano anche della possibilità di essere stati la patria del condottiero Ospitone, il dux della Barbaria a cui il Papa Gregorio Magno scrisse la famosa epistola sulla conversioni delle popolazioni barbaricine al cristianesimo. È da questa verità storica che si sviluppa infatti l’alleanza siglata circa tre anni fa in un protocollo d’intesa con al centro il Cammino, che attraverso un territorio ricco di panorami e suggestivi scorci, da la possibilità ai camminantes di affrontare un percorso che unisce i tre centri. Ora la firma del gemellaggio che apre a un’estensione a più ampi campi di collaborazione. L’occasione è la tappa di Autunno in Barbagia ollolaese, declinata localmente in Impara s’arte, vetrina da una parte, ma anche laboratorio aperto alla possibilità di far provare a turisti e curiosi un po’ di saper fare locale. E proprio su questo puntano le tre piccole comunità che insieme non arrivano a tremila abitanti: dall’agroalimentare all’artigianato «occorre fare alleanza territoriale. E se il legame è un personaggio storico importante, allora bisogna puntare ancora di più su alleanza e collaborazione, perché anche se geograficamente siamo individuati come tre territori diversi, all'epoca di Ospitone eravamo solamente barbaricini, senza distinzioni» spiegano Efisio Arbau, Sebastiano Casula e Enrico Murgia, rispettivamente primi cittadini di Ollolai, Belvì e Seulo.

L’alleanza comunitaria è quindi un riappropriarsi di quella matrice comune, «un atto di resistenza – spiegano ancora – per approvare un programma di scambi e iniziative, che partendo dalla storia e dal comune personaggio Ospitone, guarda al futuro ed alle nuove generazioni che troveranno il modo per continuare a vivere nelle montagne della Barbagia». Così sabato, nella piccola chiesetta di San Basilio Magno all’interno del parco ambientale omonimo, si siglerà alle 11 questa alleanza tra le tre comunità. Il luogo con i suoi anfratti, le sue rocce e i boschi di lecci e querce resiste ancora perfettamente integro al passare del tempo ed è forse per questo che è stato scelto come luogo “istituzionale”, per dare forma e luogo a buone pratiche di difesa dello status sociale, economico e culturale barbaricino. Un po’ come potrebbe essere successo in quel lontano 594.

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