La Nuova Sardegna

Nuoro

Nieddu entra in consiglio si spezza l’opposizione

di Giulia Serra
Nieddu entra in consiglio si spezza l’opposizione

Macomer, arriva un colpo di scena nell’ambito delle procedure di surroga Il neo consigliere di Italia Viva: «Ritengo opportuno accettare questo mandato»

20 novembre 2019
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MACOMER. Colpo di scena, con inevitabili strascichi polemici, nell'ambito delle procedure di surroga dei consiglieri comunali scattate a seguito delle dimissioni presentate dall'intero gruppo di opposizione Uniamoci per Macomer, composto da Marialuisa Muzzu, Aldo Demontis, Teresa Bucciarelli e Riccardo Uda. Uno dei primi quattro candidati non eletti del gruppo, Daniele Nieddu, con un vero e proprio colpo di teatro che scompagina la già surreale dimensione politica locale, ha deciso spezzare la linea comune assunta dai suoi colleghi di lista e di accettare l'incarico che lo porterà a sedersi nei banchi dell'opposizione.

A darne notizia attraverso i social - segno tangibile di un gioco delle parti in continuo ribaltamento - è stato il capogruppo di maggioranza in consiglio Gianfranco Congiu. Una scelta inaspettata quella di Nieddu, che ha l'effetto di disinnescare clamorosamente la mossa unitaria calata sull'inquieto tavolo dell'assise cittadina da un gruppo di opposizione che, di fronte al terremoto giudiziario che ha portato il sindaco Antonio Onorato Succu agli arresti domiciliari, aveva deciso di prendere le distanze da un'intera assemblea schiacciata «dal dubbio che le ultime competizioni elettorali siano state sensibilmente alterate» e sottrarsi dal ruolo di opposizione ad un'amministrazione che ritiene fortemente delegittimata. La compagine guidata dalla ormai ex capogruppo di minoranza Marialuisa Muzzu, come reazione alle mancate dimissioni di Antonio Succu e alla scelta della sua maggioranza di proseguire con il mandato, aveva optato per una strategia di “logoramento” da porre in essere attraverso il rifiuto dei candidati non eletti di sostituire i dimissionari, al fine di amputare la composizione del consiglio e svuotarne di fatto l'autorevolezza. Qualcosa nel meccanismo si è inceppato e Daniele Nieddu, ex Partito democratico ed ex segretario dei giovani democratici del Marghine, transitato recentemente nella nuova creatura di Matteo Renzi Italia Viva, ha preso un'altra strada: «forte dei miei risultati elettorali (218 preferenze), ritengo opportuno dar fede a questo mandato ed accettare, dopo consultazioni con gli appartenenti al mio partito, la surroga che mi porta sui banchi dell’opposizione. Questo mandato mi da l’opportunità di portare in consiglio le istanze dei cittadini che in me hanno posto la loro fiducia» - ha scritto in uno stringato comunicato il neo consigliere. A precisa domanda de La Nuova Sardegna sulla legittimità dell'assemblea e sulle ripercussioni politiche dell'inchiesta Ippocrate, Daniele Nieddu ha risposto: «come Italia Viva siamo garantisti per natura. Fintanto che non si farà chiarezza su quanto accaduto riteniamo necessario portare avanti il lavoro di opposizione in consiglio».

Durissima la reazione del gruppo Uniamoci per Macomer che, ribadendo la «natura gravissima delle accuse mosse dall'inchiesta che ha coinvolto il partito di maggioranza in Consiglio e portato all'arresto del sindaco, con la configurazione di un “sistema” di acquisizione illecita del consenso per un tornaconto politico» come base della decisione di presentare le dimissioni, ha marcato le distanze da Nieddu: «chiunque dovesse accettare il subentro ai consiglieri dimissionari, verrebbe meno allo spirito che ha animato questa riflessione condivisa. Lo farebbe solo a titolo personale e non rappresenterebbe più la nostra coalizione di cui minerebbe, di fatto, le motivazioni politiche».

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