La Nuova Sardegna

Nuoro

“Azionariato sociale” così il Taloro Gavoi prosegue la sua marcia

di Giovanni Melis
“Azionariato sociale” così il Taloro Gavoi prosegue la sua marcia

GAVOI. Ci sono scelte dolorose che vengono fatte con lo scopo di dare una scossa ad una situazione che sembra compromessa. Sono scelte sportive, dettate dall’esigenza di cambiare rotta. Questo pur...

21 novembre 2019
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GAVOI. Ci sono scelte dolorose che vengono fatte con lo scopo di dare una scossa ad una situazione che sembra compromessa. Sono scelte sportive, dettate dall’esigenza di cambiare rotta. Questo pur nella consapevolezza che il gesto è doloroso. È accaduto anche al Taloro Gavoi che ha sollevato dall’incarico l’allenatore Romano Marchi. Lo ha comunicato la stessa società, con uno scarno comunicato stampa, quasi a voler esprimere poche parole per una decisione sicuramente travagliata. «La società polisportiva Taloro Gavoi – si legge nella nota – comunica di aver sollevato dall’incarico il mister della prima squadra Romano Marchi. A Romano, amico e primo tifoso del Taloro, vanno i più sinceri ringraziamenti per una bellissima salvezza diretta, in grandi difficoltà e per un quinto posto storico l’anno scorso». Nel proseguo viene spiegato che «l’allenamento della prima squadra è stato temporaneamente affidato al mister degli allievi Franco Cottu». Discordanti le prese di posizioni a Gavoi, ove in tanti si sono interrogati sulla decisione societaria. Che poi è un deliberato che coinvolge tutti, visto il grande affetto che il paese ha nei confronti di Marchi, il portiere degli anni d’oro, San Romano che toglieva dai guai il Taloro con le sue parate decisive. Una figura unanimamente ben voluta che neppure le leggi dello sport hanno messo in discussione, ma che la necessità ha imposto di mettere in stand by. Logico quindi l’interrogarsi collettivo, visto che squadra e paese sono indissolubili. La società presieduta da Mathias Urru è un esempio da imitare nel calcio dilettantesco: vive di azionariato popolare e di piccoli sponsor privati che dai magri bilanci, offrono il loro contributo ai rossoblù.

Un sacrificio che si fa volentieri, come quello del pensionato, dell’allevatore, del negoziante e del panettiere.

Non c’è nessuno a Gavoi che non aiuti la società, ognuno secondo le proprie possibilità, anche partecipando ad iniziative di autofinanziamento. E con questo sistema vincente, i rossoblù vanno avanti per campionati e campionati, costituendo valide rose di giocatori e valorizzando i vivai locali. Lo stesso Marchi è un prodotto del settore giovanile. Quest’anno qualcosa però sembra essersi incrinato. E la società ha optato, pur con molto rammarico, di esonerarlo dall’incarico. Questo nella consapevolezza che Gavoi sarà sempre casa, sua e che lui, proseguirà nel sostenere la squadra.

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