La Nuova Sardegna

Nuoro

Con “su piritzolu” il sapore di antico

di Sandro Biccai
Con “su piritzolu” il sapore di antico

Macomer, la sagra dedicata al vino giovane sabato prossimo nel centro storico

21 novembre 2019
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MACOMER. Rievoca sapori antichi e riporta alla memoria uno spaccato di vita contadina ormai scomparsa la sagra de su piritzolu in programma a Macomer sabato 23 novembre. «Abbiamo prova dell'esistenza di un vino simile a su piritzolu già nell'antica Roma – spiega Domenico Meloni, presidente dell'associazione Binzateris –. A testimoniarlo è lo storico Marco Porcio Catone che riferisce di un vino chiamato “lora” ottenuto aggiungendo acqua alle vinacce pressate e poi lasciate fermentare. Il prodotto finale, di scarsa gradazione alcolica, veniva fatto consumare esclusivamente agli schiavi e agli appartenenti alle classi inferiori». Tecniche e finalità molto simili anche nel medioevo e all'epoca delle chiudende «quando – dice Meloni – sussisteva l'esigenza di dissetare i lavoratori delle campagne con un prodotto gradevole, diverso dalla sola acqua, senza correre il rischio di farli ubriacare». Ma come veniva prodotto su piritzolu? Il presidente dei vignaioli macomeresi osserva: «Fino ai primi del secolo scorso i nostri contadine non disponevano di macchinari enologici e la spremitura dell'uva avveniva direttamente nelle vigne. Le vinacce, ancora ricche di mosto, venivano quindi portate in paese e collocate all'interno di contenitori (laccos, ad esempio) nei quali si aggiungeva l'acqua. Le vinacce venivano, poi, fatte grondare, o per sospensione o esercitando un'ulteriore pressione, e in questo modo si otteneva su piritzolu». A metà del xx secolo, con l'avvento di presse e torchi, il vino degli ultimi e dei lavoratori ha assunto sempre più il carattere di vino di transizione: «In genere, quando si vendemmiava, il vino dell'annata precedente era già terminato o non più bevibile per la scarsa capacità conservativa- – dice ancora Domenico Meloni –. A questa carenza si suppliva proprio con su piritzolu che poteva essere consumato già dopo una ventina di giorni diventando, di fatto, un vino di passaggio».

Sebbene in passato fosse ampiamente diffusa in tutto il territorio, negli ultimi anni la produzione de su piritzolu si era ridotta ai minimi termini. Da qui l'idea di recuperare l'antica tecnica di ripasso delle vinacce e, con essa, un quadro di un passato neanche troppo remoto. Visitatori e curiosi potranno averne una dimostrazione sabato 23 novembre in occasione della settima sagra che inizia alle 18 nelle vie del centro storico.

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