La Nuova Sardegna

Nuoro

Nella lotta ai forni abusivi, da Orgosolo a Sant'Antioco il paladino è “Peter Pane”

Valeria Gianoglio
Nella lotta ai forni abusivi, da Orgosolo a Sant'Antioco il paladino è “Peter Pane”

Secchi (Confcommercio): «Contro la concorrenza sleale ripartiamo dalle scuole». In provincia i panifici sono 198. Il primato lo detiene Fonni con ben 16 attività

26 novembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Il primato di Fonni, con 16 panifici sparsi per le strade del paese, in provincia di Nuoro per ora resta una rarità quasi irripetibile. Perché i numeri degli ultimi tempi raccontano invece una realtà che nei vecchi confini della provincia di Nuoro – Ogliastra, quindi, compresa – conta ancora 96 panifici che sfornano pane fresco, 102 che fanno pani caratteristici, e che danno lavoro a 800 lavoratori, ma porta anche i segni di una crisi profonda, che ogni giorno registra nuove perdite e chiusure. E chi, tra forni e lievito madre, ci vive da che ha memoria, non ne nasconde la gravità. «La verità – dice Giampietro Secchi – è che i panifici, anche da noi nel Nuorese, stanno calando e chiudendo per colpa degli abusivi. Perché ci sono tantissimi che il pane, anche quello tradizionale, lo fanno in casa e lo vendono senza pagare le tasse. E poi c’è la concorrenza della grande distribuzione che propone un prodotto che tuttavia non è certo come il nostro, come il pane fresco che produciamo noi nei forni. A causa di tutto questo, ormai, ci sono diversi paesi che non hanno più un panificio, che non producono più pane fresco».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.37997397:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.37997397:1653493696/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Sarà per questo, che da ormai qualche settimana, Giampietro Secchi, panettiere da una vita, storico titolare di un avviato forno a Nuoro, e presidente regionale dei panificatori Confcommercio, e la figlia Antonella – anch’essa titolare di un panificio dove tiene spesso anche incontri letterari – e un gruppo di collaboratori, hanno deciso che si debba ripartire dalle scuole. E così, grazie a un progetto figlio della prima legge regionale sulla panificazione e finanziato dalla stessa Regione, l’imprenditore nuorese e la figlia Antonella stanno girando tra i banchi e le aule di tutta l’isola per diffondere un messaggio a loro, ma non solo, molto caro: spiegare ai ragazzi e alle loro famiglie la bontà del pane fresco, raccontarne la qualità degli ingredienti, spiegarne la differenza con quello precotto venduto dalla grande distribuzione. E in questa vera e propria campagna per la diffusione della conoscenza del contrassegno “Pane fresco”, una grossa mano di aiuto la sta dando anche un simpatico fumetto, finanziato sempre dalla Regione, e dal nome che è tutto un programma: “Peter Pane. In Sardegna nell’isola che c’è”. Giampietro e Antonella Secchi ne stanno distribuendo a decine, nelle scuole dell’isola. Sono 20 i paesi dove si stanno recando per far conoscere il progetto e i segreti del pane fresco, e con esso difendere anche il lavoro di un settore che nell’intera Sardegna produce un fatturato di 350mila euro. L’ultimo incontro lo hanno tenuto nelle scuole di Biscollai, a Nuoro, ma le scuole e i paesi coinvolti sono anche Orgosolo, Oliena, Macomer, Lanusei, Villagrande Strisaili, Oristano, Sassari, Iglesias, Masullas, San Gavino, Santa Giusta, Sant’Antioco.

«Nelle scuole andiamo a raccontare la bontà e la bellezza del pane fresco – spiegano Giampietro e Antonella Secchi – e poi, grazie a un gruppo di attori, va in scena uno spettacolo teatrale, sempre sullo stesso tema, che si ispira al fumetto di “Peter Pane”. Così i bambini imparano che il vero pane è quello che si cuoce in giornata, che è fatto di pochissimi ingredienti, mentre quello surgelato e precotto dura persino un anno. Adesso, noi che facciamo pane fresco stiamo utilizzando il grano duro sardo, abbiamo stretto rapporto con i mulini dell’isola e promuovendo la filiera corta. Perché, soprattutto nei tempi difficili e quando ci si deve confrontare con l’abusivismo e la concorrenza sleale, c’è ancora più bisogno di darsi una mano a vicenda. Perché l’unione fa la forza».
 

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative