La Nuova Sardegna

Nuoro

Fonni, vandalismo sugli impianti del Bruncuspina: è polemica

Giovanni Melis
Fonni, vandalismo sugli impianti del Bruncuspina: è polemica

Indignazione, ma in tanti dicono che «i danni sono dovuti al vento». L’assessore Piras: «Il cantiere ha subito danni anche in passato»

04 dicembre 2019
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FONNI. È ancora alto lo sdegno per i danneggiamenti sul nuovo impianto di risalita sul Bruncuspina. Un gioiello realizzato di recente e che costituisce la prima parte di un grande intervento sulla montagna, per accogliere tanti turisti. Un progetto da cinque milioni di euro, della Regione, che dovrebbe vedere piena vita operativa per l’inverno 2020. Salvo intoppi, rappresentati anche da questi gesti che il Comune sta valutando con attenzione. Non mancano però le polemiche: secondo alcuni i danni sarebbero stati causati dal forte vento. Teatro della discussione è il gruppo Facebook “Quelli di Bruncuspina” ove sono intervenute diverse persone, anche della Penisola.

Marco Gilberti ha scritto che «gli impianti con stazione in cresta hanno sempre problemi con il vento, e questo non è da meno; detto ciò analizzando gli avvenimenti e le foto, paragonandoli anche ad altri casi avvenuti anche sulle Alpi, è facile affermare che ciò che mostrano le foto non sia un danno dovuto da atti vandalici, quanto più danni dovuti al vento». La prova di questo sarebbero alcune scrostature nell’impianto, dove si sarebbe formata ruggine. L’utente “avverte” anche per il futuro affermando che «se le sedie rimangono fisse e ammorsate nello stesso punto della fune, senza mai essere spostate, porta in poco tempo un deterioramento della fune non indifferente». Considerazioni riprese anche da Filippo Deggiovanni: «Il danno da vento è evidente. Sulla mia seggiovia, nell’entroterra genovese, ho lo stesso problema. E più di una volta abbiamo trovato il gabbiotto a monte danneggiato a causa di impatti con le seggiole».

Su questa linea anche un grande conoscitore della montagna, Felice Deidda, che rileva come vi siano segni «di sfregamento sul pilone». Diagnosi confermata anche da Enrico Cadau, blogger e appassionato di neve che documenta le lesioni patite dalla struttura anche da altra parte. Non viene però spiegata la frammentazione del seggiolino e dello schienale, letteralmente fatto a pezzi, che farebbe pensare a un intervento umano. Di questo ne è convinta la sindaca Daniela Falconi, supportata dalle verifiche fatte in loco dai tecnici del Comune e dell’impresa. Ieri i carabinieri hanno effettuato i rilievi di legge e il Comune attende gli esiti degli accertamenti. L’impresa ha già messo in sicurezza l’area e si accinge ai ripristini di dovere. La tesi del danneggiamento è ribadita dall’assessore comunale ai Lavori pubblici Mario Piras che racconta anche alcuni antefatti. «Non mi interessa entrare in polemica con chi sostiene la tesi di un evento accidentale – dice Piras – e mi limito ai dati obiettivi. Già da tempo il cantiere ha subito alcune irruzioni da parte di persone non identificate che hanno forzato le chiusure, sottratto una catena e fatto sparire alcuni cartelli. Già dal 15 novembre avevamo avuto alcune segnalazioni di danneggiamento, a seguito di continue irruzioni da parte di persone che sono salite in cima per fare un selfie nel nostro impianto. Nulla di male, per carità, ma erano state segnalate alcune manomissioni».

Di qui la verifica di avanti ieri che ha restituito un panorama desolante, con la quasi certezza che il seggiolino sia stato danneggiato. «Prenderemo altre misure di sicurezza – conclude Piras – e rilancio l’appello del sindaco a tutti per renderci soggetti propositivi e responsabili affinché i lavori proseguano in tranquillità. Il Comune, vista l’importanza strategica dell’opera lavorerà per velocizzare le opere. Questo con la speranza di dare quanto prima alla Sardegna, un impianto sciistico moderno e degno di questo nome».

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