La Nuova Sardegna

Nuoro

Barbaricini buoni pagatori, anzi no

di Paolo Merlini
Barbaricini buoni pagatori, anzi no

Mutui e prestiti: la provincia di Nuoro scivola al 79esimo posto della classifica sul rischio finanziario

04 dicembre 2019
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NUORO. I barbaricini buoni pagatori? Più di tanti altri connazionali probabilmente, ma questa diffusa credenza viene messa in crisi dal rapporto sull’indice del rischio finanziario nelle 107 province italiane che il quotidiano Il Sole 24 Ore ha appena pubblicato. Nella classifica generale, che vede al primo posto per affidabilità la provincia di Trieste, Nuoro scivola alla 79esima posizione, con buona compagnia di altre province del sud, e a soli 22 posizioni dall’ultima classificata, Crotone. La graduatoria è stata stilata sulla base dei dati forniti principalmente da istituti di credito e società finanziare (insieme alla Crif, la “centrale rischi”) e fotografa in primo luogo il rapporto tra il reddito medio annuo dichiarato dalla popolazione maggiorenne (nella provincia che ci riguarda 9mila 984 euro l’anno riferito al periodo d’imposta 2017) e la rata media annua da rimborsare. Quest’ultima ammonta in media a 289 euro al mese e riguarda il 38,3 per cento della popolazione maggiorenne (circa 180mila persone su un totale di 208mila abitanti al 2018).La media di esposizione di questi cittadini (cioè il debito residuo di ciascun prestito o mutuo) è di 23mila 585 euro. Un dato stavolta positivo, che colloca la provincia di Nuoro all’11esima posizione in classifica (il debito medio più alto in Italia è a Milano e supera i 50mila euro).

Il report del Sole 24 Ore consente anche di scorporare il dato, e vedere per esempio quanto i cittadini spendono per i mutui (rata media mensile 734 euro), per i prestiti personali (304 euro) e per i prestiti finalizzati (151 euro). Ancora, la spesa media mensile in beni durevoli (auto, abiti, elettrodomestici: tutto ciò il cui uso non si esaurisce in un’unica volta, come gli alimenti per esempio). Per queste spese ogni famiglia della provincia di Nuoro spende in media 156 euro al mese, qualche decina di euro in più dell’ultima classificata Crotone ed esattamente la metà di quanto accade nella provincia di Prato, al primo posto. Altro parametro preso in considerazione sono i protesti, cioè i mancati incassi di assegni e cambiali. In quest’ultimo caso un parametro per certi versi anacronistico perché soppiantato dalle procedure elettroniche di pagamento. Nuoro si colloca a metà classifica (49esimo posto) con una media procapite di 4,9 euro.

Infine i depositi bancari. Anche qui il quadro non è certo positivo, vuoi per la crisi, vuoi per la consuetudine di molti di conservare i propri risparmi sotto il materasso. Consuetudine ancora più diffusa in tempi di lotta all’evasione fiscale. La provincia di Nuoro è agli ultimi posti in classifica, con un importo dei depositi bancari medi pro capite che al 31 dicembre 2018 supera di poco i tredicimila euro (a Milano sono 62mila), dato comunque superiore alle province di Sassari e Oristano. I parametri del rischio finanziario andranno a comporre la classifica generale della qualità della vita che Il Sole 24 Ore stila ogni anno.

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