La Nuova Sardegna

Nuoro

Giustizia riparativa, una necessità

di Stefania Vatieri
Giustizia riparativa, una necessità

Il vescovo Mura all’incontro sull’ergastolo ostativo: «Le carceri devono sempre avere un orizzonte»

05 dicembre 2019
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NUORO. “L’ergastolo non è la soluzione dei problemi, ma un problema da risolvere”. È questo il titolo dell’incontro organizzato dall’associazione di volontariato e cooperativa sociale “Ut Unum Sint” nella sala della Camera di Commercio di Nuoro in occasione della settimana Internazionale della “Giustizia Riparativa” e rivolto al mondo della detenzione. L’evento organizzato da don Pietro Borrotzu ha visto la partecipazione del prefetto di Nuoro, Anna Aida Abruzzese, del vescovo Antonello Mura, del magistrato di sorveglianza Adriana Carta, dell’onorevole Cosimo Ferri, del senatore Giuseppe Luigi Cucca e di Giovanna Serra garante dei detenuti. Recentemente la Corte Costituzionale ha dichiarato che l’ergastolo ostativo è incostituzionale perché troppo severo. La decisione della Corte arriva dopo la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che aveva condannato l’Italia per i trattamenti disumani riservati a chi viene condannato all’ergastolo ostativo. La durezza di questa pena viene ora ritenuta contraria all’articolo 27 della Costituzione, dove si legge che «le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato». Un tema messo in luce dal vescovo di Nuoro che ha sottolineato la necessità di «una giustizia per la vittima, senza giustiziare l’aggressore – ha ribadito Antonello Mura –. Le carceri devono avere sempre una “finestra”, un orizzonte, devono guardare al reinserimento. Questo è importante anche per i detenuti, bisogna fare in modo che la pena non comprometta il diritto alla speranza, perché se si chiude in cella la speranza, non c’è futuro per la società». Una panoramica sull’attuale fase legislativa l’ha proposta il docente Giovanni Barroccu che ha spiegato la necessità di costruire una giurisprudenza adeguata a partire dalle motivazioni che accompagneranno la sentenza della Corte Costituzionale. Particolarmente toccante la testimonianza del detenuto condannato all’ergastolo, Marcello Dell’Anna, laureato in carcere e che dopo tanti anni di detenzione, ha iniziato ad intravedere insieme ad altri suoi compagni un filo di speranza pensando a un reinserimento sociale. La voce della politica è stata portata dal senatore Giuseppe Luigi Cucca, che ha descritto la difficoltà a mettere insieme in una sintesi positiva le grandi differenze presenti tra le diverse forze politiche in una materia così delicata, anche in riferimento all’opinione pubblica non sempre favorevole al cambiamento. All’incontro erano presenti anche otto detenuti dell’alta sicurezza di Badu ’e Carros, un segno dell’apertura della magistratura di sorveglianza del tribunale e dell’istituto penitenziario nuorese, in riferimento alle opportunità da offrire ai detenuti che hanno fatto passi significativi, specialmente con il percorso della giustizia riparativa. La parte conclusiva del seminario è stata affidata a suor Annalisa Garofalo, della congregazione ancelle della Santa Famiglia e collaboratrice della cooperativa sociale “Ut Unum Sint”, che ha messo in evidenza alcune delle azioni “riparative” realizzate dai detenuti. L’evento si è concluso il giorno dopo nell’auditorium della Parrocchia Beata Maria Gabriella con un incontro tra gli autori di reato, le vittime, le loro famiglie, i volontari e quattro classi dell’Itc Chironi.

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