La Nuova Sardegna

Nuoro

Agitamus sbarca al “Maccioni”

di Stefania Vatieri

Sport e disabilità, grande successo del progetto organizzato dal Comitato italiano paralimpico

06 dicembre 2019
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NUORO. Capire la disabilità vivendola, sentendo gli ostacoli sulla propria pelle e apprezzandone anche le potenzialità. Sono questi gli obiettivi di Agitamus, l’originale progetto sbarcato in città, nato l’anno scorso a Porto Torres in collaborazione col Comitato italiano paralimpico e la coordinazione dello psicologo dello sport Manolo Cattari, che per due mesi ha coinvolto 40 alunni delle elementari e delle medie dell’istituto comprensivo 3 Mariangela Maccioni. Hanno gareggiato bendati, si sono sfidati in campo senza un arto per simulare la disabilità fisica. Dall’atletica fino al basket in carrozzina, il sitting volley e il torball, i giovani alunni della scuola di via Aosta – una quinta elementare (la V A) coordinata da Manuela Maricosu e una terza media (la III B) con le insegnanti Silvia Soru, Giulia Soro e Miranda Brandas – hanno raccontato la loro esperienza a contatto con la disabilità nello sport. Il frutto di questa incredibile esperienza è racchiuso in straordinari elaborati, manifesti e docufilm che sono stati presentati nella giornata conclusiva del progetto nell’auditorium dell’Istituto. «È stata un’esperienza straordinaria dove l’empatia, l’inclusione e la riflessione sono stati il filo conduttore di tutte le attività svolte con i campioni paraolimpici – commenta la vice preside dell’istituto Marcella Doa – . L’obiettivo naturalmente era quello di sensibilizzare e creare empatia negli alunni facendo capire loro che la disabilità può essere anche un punto di forza – spiega la docente –, e quale modo migliore se non quello di far vivere sulla propria pelle ciò che ogni giorno affrontano le persone con disabilità, facendoli cimentare anche negli sport paralimpici grazie all’apporto di allenatori specializzati».

Dall’accessibilità al divertimento, dalla fatica alla sicurezza, fino ad arrivare all’opportunità e all’empatia senza trascurare la fiducia e gli spostamenti: questi i principi alla base dello sport “diverso”. Agitamus viene dal latino e significa agitare, muovere. È stato scelto questo nome per sottolineare ed enfatizzare il ruolo dello sport in un progetto di valorizzazione della diversità e dell’inclusione a scuola. L’idea infatti è quella di dare vita a un cambiamento concreto con un lavoro che diventi un percorso di cambiamento del territorio. Gli alunni alla fine delle unità didattiche realizzano un cartello sull’accessibilità come “simbolo” del percorso svolto, accompagnato da uno slogan che racconti la riflessione su tale concetto.

Al termine del progetto il “cartello” viene consegnato all’amministrazione del territorio che lo esporrà nell’indicare zone o servizi accessibili del proprio comune. Il progetto si concluderà il 12 dicembre al Teatro Eliseo dove in occasione del convegno provinciale del comitato italiano para olimpico verranno presentati i lavori degli studenti coinvolti nell’iniziativa.

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