La Nuova Sardegna

Nuoro

La sfida della Scuola di teologia

di Claudia Carta

Lanusei, il vescovo Mura: «Una bella occasione per ascoltare “voci” provenienti da altri luoghi»

08 dicembre 2019
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LANUSEI. L’espressione potrebbe scoraggiare qualcuno. Eppure, niente banchi e niente interrogazioni. E non tragga in inganno nemmeno l’oggetto di studio, che se lo si andasse a cercare sulla Treccani, qualche interrogativo lo farebbe sorgere, eccome. La “scuola di teologia” – uno dei punti fermi dell’episcopato del vescovo Antonello, pastore delle diocesi di Nuoro e di Lanusei – si inserisce a pieno titolo in quello che egli stesso ha definito, nella lettera pastorale “Sul carro con Filippo – stare “dentro la cultura da credenti”. Questo perché la Chiesa può e deve fare cultura e perché quando svolge in maniera autentica la sua pastorale, si trova a svolgere un ruolo culturale. La domanda allora diventa un’altra: cosa significa “fare pastorale”? La risposta è immediata: comunicare un messaggio su Dio, sull’uomo, sulla Chiesa, sulla vita, sulla società, approfondendo i temi più svariati: dal lavoro agli spazi della partecipazione, dalla sfida educativa alla liturgia, passando per la stampa cattolica, l’arte, la catechesi, la formazione. Eccola, la parola d’ordine: formazione. Nei tempi che corrono, liquidi e velocissimi, è necessario essere non solo informati – e dunque capaci di saggio discernimento per riconoscere la verità dalla menzogna, con uno sguardo attento e critico su quanto accade intorno – ma anche e soprattutto formati. Questo è il senso profondo che permea la scuola di teologia proposta, in maniera libera e gratuita da diversi anni, dalla diocesi di Lanusei. Incontrarsi per conoscere, per approfondire, per interrogare e interrogarsi, per confrontarsi, seguendo un significativo cammino di crescita personale che, innegabilmente, diviene anche crescita sociale. «La scelta dei temi e dei relatori – sottolinea Mura – continua a essere ampia e qualificata e sono soddisfatto nel vedere larga partecipazione e interesse crescente, anche grazie a un coinvolgimento che non è solo nell’ascolto, ma anche nel dialogo, utile più che mai per approfondire i contenuti partendo dalle domande dei presenti». E aggiunge: «È anche una bella occasione per ascoltare “voci” provenienti da altri luoghi di formazione o servizio, senza mai chiudersi in ambienti localistici e riduttivi». Dopo il primo incontro di novembre, affidato al teologo don Domenico Concolino su “L’esperienza di fede, oltre le catalogazioni e le quantificazioni, il calendario prosegue sabato 14 dicembre con don Sergio Massironi sul tema: “L’oratorio come luogo ecclesiale”; sabato 25 gennaio 2020, invece, sarà la volta di don Mario Zanotti, monaco camaldolese. Tema: “Dalla creazione a immagine di Dio all’esperienza del peccato. L’uomo e la donna nel racconto della Genesi”; sabato 14 marzo, “La tutela dei diritti e delle libertà fondamentali e il rispetto della dignità nel trattamento dei dati personali, anche nel mondo ecclesiale”, sarà l’argomento affrontato da Antonello Soro, presidente dell’autorità garante; mentre, sabato 18 aprile, don Giulio Maspero, docente alla facoltà della Santa Croce, chiuderà gli incontri con “La dimensione morale dell’educazione. Quali scelte?”.

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