La Nuova Sardegna

Nuoro

Aviosuperficie, un contratto di quattro anni

di Lamberto Cugudda
Aviosuperficie, un contratto di quattro anni

Perdasdefogu, il Distretto aerospaziale si candida a gestire l’area in attesa che riapra lo scalo di Tortolì

10 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





TORTOLÌ. Aeroporto di Tortolì: a otto anni e due mesi dalla sua chiusura, emergono prospettive targate Distretto aerospaziale della Sardegna (Das), che ieri ha annunciato un contratto di quattro anni per la gestione dell’aviosuperficie di Perdasdefogu, di proprietà del Comune e gestita dall’AliQuirra. Tutto questo in attesa che lo scalo di Tortolì, per ilquale esiste, con AliArbatax spa in liquidazione (socio unico è il Consorzio industriale Ogliastra), un contratto di utilizzo, possa riaprire. Per Tortolì si parla di un contratto per tre anni, per 200mila euro l’anno, con utilizzo non esclusivo da parte del Dass, in modo che possa essere utilizzato anche per l’aviazione generale: voli con aerei fino a nove posti, aerotaxi, scuola di volo, di paracadutismo, e altro. L’avvocato Stefano Monni, liquidatore dell’AliArbatax spa, si trincera dietro il silenzio, ma lavora senza sosta per giungere alla riapertura dello scalo. «Abbiamo già chiuso un contratto con il Dass – dice il presidente del Consorzio industriale Ogliastra, Matteo Frate – e continuiamo a lavorare per risanare AliArbatax e potere riaprire lo scalo». E questo mentre in Regione si parla della possibiità di creare uan compagnia area, l’Air Sardinia. Si tratta della stessa denominazione della società del pioniere del volo oristanese Corradino Corrias, che dal 1987 ebbe in affitto la struttura tortoliese, e successivamente cercò di acquisirla dalla gestione commissariale, targata Mario Lupo, della Cartiera di Arbatax, collegando Tortolì con Roma tre volte la settimana, con i suoi Islander e Cessna da 8 e 12 posti. Ma le cose andarono male e l'11 ottobre 1990 ci fu l’ultimo volo. Corrias non riuscì a pagare delle rate per l’acquisito della pista e la società fallì. Nel 1993, la società, venne rilevata dal fallimento, per tre miliardi di vecchie lire, dall’AliArbatax (famigila Mazzella). E a settembre dello stesso anno fece partire i collegamenti aerei.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative