La Nuova Sardegna

Nuoro

Il Psi: una nuova continuità territoriale

Il Psi: una nuova continuità territoriale

Il presidente regionale Rocco Celentano analizza la crisi del trasporto nell’isola

10 dicembre 2019
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SINISCOLA. Lo sviluppo dell’economia turistica del territorio passa anche attraverso un sistema di trasporti adeguato ma con la continuità territoriale in tilt si temono ripercussioni negative. «Il trasporto aereo e quello navale sono strategici per lo sviluppo dell’economia del turismo nelle Baronie – dice il presidente regionale del Psi Rocco Celentano – questo territorio, grazie alle infrastrutturazioni di livello, aumento dei servizi lungo le spiagge da Posada a Orosei, la creazione di nuovi punti di ristoro e la sicurezza balneare attira sempre più vacanzieri incantati anche dalla bellezza di un territorio che può contare sul parco regionale di Tepilora e le aree Sic di Berchida, Bidderosa e Montalbo. Non possiamo però dipendere solamente dalle compagnie low cost che muovendosi totalmente all’interno di un regime di libero mercato non possono garantire un costante diritto alla mobilità in relazione alle tariffe mentre occorrono – spiega – costi più bassi specie nel periodo di bassa stagione. A livello regionale è evidente che l’isola ha patito notevoli problematiche legate alla mai compiuta continuità territoriale aerea a causa di interventi poco strutturali e mai decisivi e così sarà ancora per il futuro se non si ricucirà a realizzare un vero progetto, legato alle vere esigenze dell’ isola». Nel 2018 sono stati 2milioni e 800mila i passeggeri in transito dagli aeroporti sardi verso Fiumicino e Linate in regime di continuità territoriale (di cui 1.740.000 residenti), circa il 32% rispetto al totale passeggeri nazionali da/per la Sardegna. La chiusura dell’aeroporto di Olbia per lavori per la messa in sicurezza delle piste e la decisione di Air Italy di non spostarsi su Alghero porterà ad isolare una vasta area della Sardegna e il Nuorese in particolare mentre il sistema della continuità territoriale è ancora troppo debole e necessita di essere rivisitato per stabilire un equilibrio tariffario salvaguardando i residenti garantendo nuove opportunità. La soluzione – conclude Celentano – è in mano alla Regione, che ha il dovere di progettare un nuovo modello di continuità territoriale, che soddisfi il diritto alla mobilità dei sardi. (s.s.)

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