La Nuova Sardegna

Nuoro

Gadoni, era una delle miniere di rame più importanti d'Europa: riapre per i visitatori

La miniera Funtana Raminosa di Gadoni
La miniera Funtana Raminosa di Gadoni

Nel cuore della Barbagia un progetto di valorizzazione turistica promosso dal Comune

20 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Un pezzo di storia mineraria a pochi chilometri dal centro abitato con una tra le miniere per l'estrazione del rame più importanti in Europa. Funtana Raminosa, a Gadoni, paese di montagna nel Nuorese, in piena Barbagia di Belvì, dalla prossima primavera sarà riaperta al pubblico con regolarità attraverso un sistema professionale di gestione, grazie a un progetto del Comune in collaborazione con il Parco Geominerario. Si parte ad aprile nei fine settimana, da maggio sarà fruibile tutti i giorni.

L'intento è valorizzare questo gioiello dell'archeologia industriale, vero attrattore turistico, di cui si hanno testimonianze già in età prenuragica e nuragica. E combattere lo spopolamento inarrestabile che, partito con la chiusura della miniera 40 anni fa, ha dimezzato la popolazione. «Il sito con le sue 150 gallerie, sorprende il visitatore per i colori sulle pareti, dal blu elettrico al bianco candido», spiega il sindaco Francesco Peddio. Due sono già visitabili, Rampa Brebegargiu e Galleria Romana e a breve anche una terza, la Galleria Fenicia. «All'interno del sito un museo con macchinari perfettamente funzionanti, una sala compressori e una laveria conservata così come fu lasciata dai minatori in quell'ultimo giorno di lavoro, come se il tempo si fosse fermato», racconta ancora il primo cittadino.

La visita a Funtana Raminosa accompagnati dalle Guide Ambientali Escursionistiche coordinate da Alessandro Abis, permette di osservare gli ambienti, piccoli convogli ferroviari, pale meccaniche, perforatori, impianti di trattamento del minerale. Tutto attorno il contesto naturalistico «da fiaba» tra boschi, gole, cascate, la roccia naturale a forma di campanile alta 90 metri, le piscine naturali del Flumendosa e ciliegi e noci che decorano l'ambiente del paese. Ancora, la ricchezza delle specie mineralogiche. «Il tutto arricchito dalle testimonianze degli ex minatori, che per primi hanno risistemato quel sito rendendolo fruibile al turismo - spiega Alessandro Abis - Occasione per la diffusione di antichi saperi e tecnologie avanzatissime legate all'estrazione del rame già in epoche lontanissime». (ANSA).

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative