La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Irei srl dichiarata fallita debiti per oltre 3 milioni

di Giusy Ferreli
L’Irei srl dichiarata fallita debiti per oltre 3 milioni

Peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, autoriciclaggio  Questi i reati contestati dal procuratore Biagio Mazzeo alla società

20 dicembre 2019
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LANUSEI. Non c’è pace per la Irei srl, società ogliastrina che per anni si è occupata della gestione dei siti archeologici dei comuni di Villagrande Strisaili e (in forma associata) Ilbono e Tortolì. Ieri pomeriggio, il giudice fallimentare del Tribunale di Lanusei, Francesco Alterio, ha dichiarato il fallimento della società amministrata dall’imprenditore villagrandese Gian Marco Rubiu dopo il ricorso di quattro dipendenti, per mesi senza stipendio, presentato dall’avvocato Alessio Urru. Tre milioni e mezzo di euro l’ammontare dei debiti dell’azienda tutelata dall’avvocato cagliaritano Enrico Palmas.

La notizia del fallimento di un’importante realtà imprenditoriale, che per anni, sulla base di una convenzione con la Regione rinnovata periodicamente, ha gestito i complessi di “S’arcu e is forros”, Scerì e “S’ortali e su monti” tra i più importanti beni archeologici dell’Ogliastra, arriva a poche settimane da un’altra tegola: la chiusura delle indagini di un’inchiesta legata alla gestione dei servizi e alla valorizzazione dei siti ogliastrini e l’iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone, tutte di Villagrande Strisaili.

Peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, autoriciclaggio sono i reati contestati dal procuratore Biagio Mazzeo tra gli altri allo stesso Rubiu. L’indagine della Procura di Lanusei ha già portato al sequestro preventivo, disposto dal Gip del tribunale ogliastrino di 819mila euro.

I soldi erano depositati nei conti intestati Rubiu, legale rappresentante della Irei srl, a sua figlia Assunta, amministratore unico della Società cooperativa Irei arl. Di concorso in peculato dovranno rispondere anche tre dipendenti del comune di Villagrande, il ragioniere Antonio Staffa, e gli impiegati Maria Bonaria Scudu e Daniele Lotto.Nel 2017 la Irei Srl, aveva comunicato all'amministrazione comunale la cessione del ramo aziendale alla coop, la Irei arl. Secondo gli investigatori, però, la cooperativa non aveva i titoli per beneficiare dei finanziamenti regionali, requisiti invece di cui era in possesso la Irei srl.

Nella vicenda giudiziaria alle prime battute, sono parte lesa le guide archeologiche che dipendevano dalla srl. Senza stipendio da oltre due anni, quattro di loro, impiegati nel progetto di custodia, manutenzione, valorizzazione e gestione dei servizi nelle aree archeologiche, hanno deciso alla fine di portare i libri contabili in Tribunale.

E ora sperano di vedere le decine di stipendi arretrati.

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