La Nuova Sardegna

Nuoro

Busia, ritratto a più voci di un penalista

di Luca Urgu

La figura dell’avvocato scomparso nel 2012 rievocata dai colleghi del foro

24 dicembre 2019
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NUORO. Per tutti era l’avvocato difensore per eccellenza. Una professione sempre affrontata con un rigore ineccepibile, grande preparazione, arte oratoria, riservatezza a tutela del cliente e nessun timore reverenziale. Solo un grande rispetto per le parti del processo. L’assistito e l’etica professionale sono stati il credo da non abbandonare e sacrificare mai. Qualità ben note di Antonio Busia, il grande penalista originario di Fonni, scomparso il 3 novembre 2012 a cui ieri nel corso di una toccante cerimonia e alla presenza dei suoi familiari, è stata intitolata la Camera penale di Nuoro. Il suo è stato un ritratto completo e punti visuali diversi ma che coincidevano sull’alta statura del professionista. Busia era un vero animale da udienza. Sentendo i suoi colleghi, ma anche i pm e i giudici era il tratto distintivo che emerge. Il meglio di sé stesso lo dava nel processo. Attentissimo anche ai particolari, sempre molto concentrato perché sapeva bene che la prova si forma davvero nel dibattimento.

Altro aspetto singolare del suo percorso da della sua lunga e brillante carriera da legale fu caratterizzato dal rifiuto di incarichi di parte civile. L’avvocato per Antonio Busia, aveva un unico ruolo: assistere nel migliore dei modi l’imputato. Senza se e senza ma. Così, ieri pomeriggio nell’aula della Corte d’Assise del Tribunale stracolma e con la presenza di avvocati anche di altri fori, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Nuoro, l’avvocato Andrea Soddu, del Presidente del Tribunale Vincenzo Amato e del presidente dell’ordine degli avvocati Angelo Mocci, sono intervenuti gli avvocati Gianni Sannio («Con lui ho condiviso una stagione lunga 40 anni della storia processuale di Nuoro e della Sardegna»), Mario Lai («la toga sulle spalle di un uomo, perché prima che avvocato era un uomo»), l’avvocato Gianfranco Cualbu, suo cognato e collega di studio che ne ha dipinto un ritratto in un una video intervista; belle e ricche di aneddoti le testimonianze degli avvocati Enrico Sanna, Pasquale Ramazzotti («è stato un esempio di agire virtuoso») e Priamo Siotto («Credeva nei giovani e nelle innovazioni»). Un avvocato di grande levatura Busia, emerso anche dalle parole di Giovanni Antonio Tabasso, magistrato e già presidente della sezione penale della Corte di Appello di Sassari che in tante occasioni ebbe modo di incrociarne la strada non solo nelle aule giudiziarie.

L’incontro è stato moderato dall’avvocato Salvatore Murru, presidente della Camera penale di Nuoro. Alla fine è intervenuto l’avvocato Giuseppe Busia, figlio di Antonio che ha ringraziato per tanto affetto e per l’intitolazione dell’aula della Corte d’Assise: «Sentiva la sua professione come una missione», ha detto commosso.

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