La Nuova Sardegna

MAGOMADAS. È una riunione di consiglio convocata in seduta straordinaria ed urgente quella che si terrà questo pomeriggio, a partire dalle15.30, negli spazi del centro di aggregazione sociale del comune di Magomadas per affrontare l’unica spinosa questione all’ordine del giorno: le attività di recupero dei fanghi da depurazione provenienti dalla Puglia avviate durante l’estate dalla ditta Geco srl, proprietaria dell'impianto situato in località san Pietro, a due passi dal centro abitato di Magomandas ma anche vicinissimo a Flussio e Tresnuraghes, finite nell’occhio del ciclone dopo la pubblicazione sul web dei video-denuncia da parte dell’ex presidente della regione Sardegna Mauro Pili.

A fissare l’incontro, in maniera congiunta, sono stati proprio questi tre comuni, coinvolti in maniera diretta a fronte della localizzazione dell’impianto, ma a partecipare al consiglio sono stati chiamati anche i sindaci di Tinnura, Suni, Sagama, Bosa, Modolo e Montresta, a dimostrazione del fatto che la tematica oggetto di discussione non possa che interrogare nella sua complessità un intero territorio, lo stesso che ha tra l'altro presentato la candidatura per il riconoscimento della Malvasia di Bosa Doc e del territorio rurale della Planargia quale patrimonio universale tutelato dall’Unesco come paesaggio culturale. L’invito alla partecipazione è stato esteso alla Prefettura di Nuoro, ai ministeri dell’ambiente e delle politiche agricole e ambientali, alla presidente della commissione ambiente del Senato, agli assessorati regionali dell’ambiente e dell'agricoltura, alle commissioni regionali all’ambiente e alle attività produttive, all’Arpas, alla Assl di Oristano, alla Provincia di Oristano, alla ditta Geco, al comitato spontaneo Ambiente Planargia, a Legambiente e all’Isde Medici per l’ambiente.