La Nuova Sardegna

Nuoro

Sorgono, fuori uso il servizio di radiologia

di Giovanni Melis
Sorgono, fuori uso il servizio di radiologia

Nuovi problemi al San Camillo: a causa di un sovraccarico di tensione l’impianto è andato in tilt

29 dicembre 2019
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SORGONO. Fine anno con nuovi e vecchi problemi per l’ospedale San Camillo di Sorgono. Da una settimana il servizio di radiologia non può eseguire indagini diagnostiche a causa di un problema tecnico. A causa di un sovraccarico di tensione, l’impianto radiologico è andato in tilt. Si tratta di un sistema Cr che consente la preparazione delle immagini in digitale, pronte per la refertazione anche a distanza, con la capacità di immettere i file in rete. Ma il software che dirige il sistema è stato compromesso dallo sbalzo energetico. Immediatamente il medico ed il personale della Radiologia hanno contattato l’Ats per la riparazione del programma. «Sono trascorsi già sette giorni – racconta Piero Efisio Demurtas, sindacalista Nursind – e il tecnico non si è visto in ospedale. Il 23 dicembre abbiamo avuto degli accessi che richiedevano esami radiologici, ma gli utenti sono stati invitati a recarci a Nuoro o altrove. Si attendeva il tecnico per stamattina, ma non si è visto nessuno». E con l’apparecchio inutilizzabile diventano ingestibili anche situazioni riguardanti il pronto soccorso o gli interventi d’urgenza, con conseguente paralisi di molte attività e il congestionamento dell’ospedale di Nuoro. «Attendiamo notizie in merito all’intervento risolutivo – aggiunge Demurtas – anche perché in caso di emergenza è essenziale avere l’impianto radiologico perfettamente funzionante. Confidiamo in un pronto sollecito da parte dell’Ats oppure in un interesse dell’assessore Nieddu in merito. Si potrebbe avere una soluzione temporanea: in ospedale è presente un impianto radiologico di riserva, di proprietà della regione, ma non può essere impiegato perché le immagini non possono essere immesse in rete». Si conclude così un anno di passione per il San Camillo di Sorgono e per la sua utenza. Dopo i tagli ai servizi, il mancato potenziamento del servizio di trasporto in ambulanza, il personale spesso spedito a Nuoro e quanto i altro, non si prospetta un futuro roseo per la struttura. Situazione che neppure le proteste dei sindaci, del presidente della comunità Montana è migliorata. C’era stata qualche aspettativa dalla conferenza di servizio e dalle parole dell’assessore regionale alla sanità. «Per ora – conclude Demurtas – le certezze sono rappresentate dal lavoro continuo del personale medico e non, che pur ridotto al minimo e senza attrezzature, fa di tutto per assicurare il diritto alla salute all’utenza della Barbagia, del Mandrolisai e delle tante persone provenienti da altri territori che nel nostro ospedale trovano una assistenza sanitaria qualificata e puntuale. Ma lavorare in queste condizioni è sempre più duro».

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