La Nuova Sardegna

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Il parroco: «Educate i vostri figli al rispetto di tutti»

Don Michele Casula contro la sporcizia e i danni causati dai ragazzi vicino alla chiesa

30 dicembre 2019
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DORGALI. «Catalogarli come i “soliti" atti di vandalismo è riduttivo. Ormai è un continuo attacco alla pazienza di molte persone, da parte di ragazzi annoiati che per fare qualcosa di diverso, sporcano, imbrattano, rovinano, distruggono la cosa pubblica, magari dopo avere bevuto abbondantemente e lasciato il posto pieno di bottiglie». Parole forti quelle che don Michele Casula, parroco di Dorgali, “posta” sulla sua pagina Facebook. È indignato per il comportamento di alcuni giovani del paese e invita i genitori ad avere più autorevolezza con i figli. Una lunga lettera che comunque termina con gli auguri di buone feste per tutti.

«C’è una persona nella nostra comunità che ogni mattina pulisce la sporcizia che si lascia davanti alla chiesa, frutto di ore di stupidità trascorse a “sporcare” e distruggere, oltre che disturbare la quiete pubblica, specialmente a persone anziane e malate – si legge nel documento –. Esistono i “nostri” ragazzi che pensano che la scala che conduce all’ufficio parrocchiale sia un immondezzaio degno della loro presenza. Esistono persone nella nostra comunità (come le prioresse del Carmelo) che donano il loro tempo a mantenere decorosa e pulita non solo la chiesa, ma anche gli spazi attorno. Esistono persone – continua don Michele Casula – che, passano le loro serate a bivaccare nel portico della chiesa del Carmelo e, siccome a dicembre fa freddo, si riscaldano al fuoco e bevono birra a volontà. Esistono persone che usano la loro povera capacità di scrivere a “decorare” i muri della stessa chiesa con parole piene di stupidità e di mancanza di rispetto della loro dignità di uomini. Ho letto queste scritte e non meritano di essere lette da altri, in quanto altri volontari hanno dedicato il loro tempo, rubato al lavoro, per cancellare e pulire tutto. Forse questi “artisti del nulla” avrebbero voluto più visibilità ma non sono degni di tanta attenzione». Il parroco di Dorgali conclude la nota rivolgendosi alle famiglie: «I nostri ragazzi siano educati al rispetto, prima di se stessi, e poi degli altri e del bene pubblico, oltre che ad una vita più ordinata e ad orari più dignitosi. Per finire auguro a questi giovani e ragazzi del paese un buon Natale, perché capiscano che tutto questo non è Natale, non è divertimento». (n.mugg.)

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