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Tziu Franceschino Spanu festeggia il primo secolo di vita

Tziu Franceschino Spanu festeggia il primo secolo di vita

SINISCOLA. Il 2020 si apre a Siniscola con un nuovo centenario. Tziu Franceschino Spanu ha festeggiato infatti il primo secolo di vita proprio la notte di San Silvestro in perfetta forma malgrado...

03 gennaio 2020
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SINISCOLA. Il 2020 si apre a Siniscola con un nuovo centenario. Tziu Franceschino Spanu ha festeggiato infatti il primo secolo di vita proprio la notte di San Silvestro in perfetta forma malgrado qualche piccolo acciacco gli ricordi della sua veneranda età. «È la notte di San Silvestro del 1919e a Lula Antonietta Spanu, moglie di Guglielmo, attende festeggiando con gli altri l’arrivo del nuovo anno. Ogni tanto si accarezza il ventre: è incinta e il nuovo anno le porterà presto un altro bambino – racconta la figlia di Tziu Franceschinu Maria Antonietta – Poco dopo la mezzanotte, mentre gli spari salutano l’arrivo del 1920, una violenta esplosione si sovrappone ai festeggiamenti. Antonietta, che pure è una donna forte, entra in agitazione e quasi subito iniziano le doglie. Intorno all’una del 1 gennaio 1920, nasce quindi Francesco. Franceschino, come poi sarà chiamato, cresce a Lula, tra quei monti tanto amati. Attraversa indenne la Seconda guerra mondiale, che lo vede militare di stanza a Venezia, Padova e poi in Iugoslavia. Franceschino – raccontano i familiari – è un bel ragazzo ha molto successo tra le giovani coetanee ma a mettere il lucchetto al suo cuore sarà Maria Coronas, una bella ragazza di Siniscola che nel 1958 diventa sua moglie e che gli darà poi tre figli che per i due genitori, saranno per tutta la vita un importante punto di riferimento. Di decennio in decennio Franceschino vedrà scorrere via il XX secolo e a 80 anni saluta con curiosità l’arrivo del 2000 e l’inizio del nuovo millennio. Ieri, sempre in ottima forma e circondato da moglie, figli, parenti e amici, è andato a irrobustire le fila, già nutrite, dei centenari sardi ricevendo la visita del primo cittadino Gianluigi Farris che gli ha donato una targa ricordo a nome di tutta l’amministrazione augurandoli di vivere ancora molti anni. O almeno a chentu e deche». (s.s.)

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