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Capodanno con pochi turisti In montagna regge solo Fonni

di Giovanni Melis
Capodanno con pochi turisti In montagna regge solo Fonni

DESULO. Un fine anno insolito per i centri della Barbagia Mandrolisai, dove, con qualche rara eccezione, non sono stati organizzati eventi di piazza di alto richiamo. Sul Gennargentu non è stato d’aiu...

04 gennaio 2020
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DESULO. Un fine anno insolito per i centri della Barbagia Mandrolisai, dove, con qualche rara eccezione, non sono stati organizzati eventi di piazza di alto richiamo. Sul Gennargentu non è stato d’aiuto neppure il meteo che ha riservato temperature rigide, mitigate dal sole di mezza mattina e primo pomeriggio. Assente la neve, il regalo più atteso dal cielo per festeggiare degnamente il fine anno. Le correnti di aria fredda e i venti di tramontana hanno portato un abbassamento della colonnina di mercurio al di sotto dello zero. Nei piccoli centri comunque non sono mancate le presenze turistiche. Un piccolo esercito di affezionati, in gran parte in fuga dalla città, che non si è voluto perdere il cenone il quota, in agriturismo o le serate conviviali nei luoghi di aggregazione. Numeri molto positivi a Fonni, dove ha tenuto banco l’atletica. L’edizione 2019 della coppa san Silvestro ha fatto arrivare oltre un centinaio di atleti da tutta la Sardegna, con al via i migliori specialisti.

Un vero successo. Buon livello di presenze anche a Gavoi e Desulo che si è confermata meta per gli appassionati, incantati dall’ambiente e dalla buona cucina. Buone le prenotazioni nei b&b del paese che si confermano di gradimento per i visitatori. Notizie positive anche da Tonara ed Aritzo, anche se in tono minore rispetto ad altri anni e da Belvì. Resta però il fatto che i grandi eventi di piazza delle città, hanno svuotato i piccoli paesi. «È un problema di tipo sociale – afferma il presidente della comunità Montana, Alessandro Corona – prima che di accoglienza turistica. In tempi di consumismo, anche se attenuati dalla crisi, le grosse realtà hanno maggiore appeal».

Occorre promuovere una nuova idea dell’accoglienza e della permanenza nei nostri centri, proprio in quanto si devono far vivere e recuperare la dimensione comunitaria. La buona qualità della vita e il buon cibo faranno il resto».

Su questo fronte anche il sindaco di Belvì Bastiano Casula ritiene «fondamentale sapersi presentare. Abbiamo risorse culturali ed ambientali. Ma il principale biglietto da visita deve essere un nuovo umanesimo del centro Sardegna, nel piacere di stare assieme in un contesto intimo». Secondo l’imprenditore Bachis Cadau «va incentivato il turismo di nicchia, del cittadino che ha bisogno di ritrovare quiete dopo la frenesia della dimensione cittadina. L’offerta di cibo e paesaggio fa il resto. Ma non basta».

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